Tre protagonisti intorno ai quali ruota una vicenda di concubinaggio targata fine anni ’60. Siamo infatti nel 1967, quando, per le coppie non sposate e scoperte a convivere con altro partner era previsto addirittura l’arresto. Nel caso specifico i concubini sono Anna Valle e Neri Marcorè che, intanto, hanno messo al mondo tre figlie, tutte con il cognome della madre. A completare lo scenario, ecco una famiglia di siciliani, vicini di casa con tutti i loro problemi di immigrati a Torino, dove si svolge la vicenda.
Diciamo subito che la sceneggiatura ha il suo punto di forza nella sottile ironia che caratterizza Vittorio Costa, il personaggio interpretato da Marcorè, alle prese con problemi più grandi di lui. Anna Valle lo affianca rimediando con larghi sorrisi ad una recitazione non certo eccelsa. La statuaria fisicità dell’ex Miss Italia fa passare in secondo piano le imperfezioni dell’interpretazione. Mentre, invece, più credibile appare Marcorè che, in questo periodo, passa con disinvoltura dalla fiction, al cinema, alla comicità fiino alla pubblicità.
La storia è una commedia sentimentale anche abbastanza scorrevole, appesantita, però, da atmosfere anni sessanta troppo sfruttate sul piccolo schermo. Un nome per tutti: la serie Raccontami. Ma Questo nostro amore vuole porsi a metà strada tra la storia e i problemi dell’epoca e la leggerezza nell’affrontarli che evoca prodotti come Tutti pazzi per amore.
Stride, però, l’antichità dei problemi. Ad esempio, il concubinaggio è vecchio e superato. Il regista e gli sceneggiatori cercano di convincere il pubblico che quelle problematiche possono essere sostituite dalle attuali. Significa che le coppie clandestine di ieri potrebbero essere quelle di fatto di oggi alla ricerca dei loro diritti. Ma allora perchè non affrontarli direttamente, piuttosto che tornare al passato in questo modo? Se è vero che la tv generalista è oramai aperta alle argomentazioni della nuova società, come avrebbero dimostrato serie nazional- popolari come il padre delle spose e Mio figlio, interpretate rispettivamente da Lino Banfi e Lando Buzzanca, non sarebbe stato meglio restare ancorati alla realtà odierna e magari affrontare problematiche più attuali?
Rifugiarsi nel passato con la consapevolezza che gli argomenti scottanti dell’epoca sono stati poi risolti grazie agli eventi successivi, consente alla Rai di non esporsi e di mostare grande apertura verso problemi lontani e superati. Ciò detto, Questo nostro amore ha tutti gli ingredienti di una commediola dei sentimenti con personaggi selezionati con cura. I bambini della serie, tre figlie femmine della famiglia Costa e quattro maschi della famiglia siciliana, rispettano i consueti clichè televisivi. Tra di loro c’è anche la bambina secchiona ma simpatica dall’aspetto di una moderna Pippi Calzelunghe che passa i compiti ai compagni di classe ma in cambio vuol essere il capo del gruppo. Stereotipi che fanno anche sorridere, ma appartengono a quella fiction di casa nostra che ha paura delle novità.