Il 10 dicembre, sulla pagina Facebook del programma, venivano spiegati i motivi della scelta: la Di Michele, quando ascolta la voce di Debora, sente una bella voce, seppure con delle riserve. Quando, oltre a sentirla, la vede anche cantare, vede una ragazza non alta, sicuramente robusta, con una fisicità non troppo bella. Questo la distrae e le impedisce di continuare ad ascoltarla. Una motivazione che lasciava spazio a pochi dubbi: vero e proprio razzismo estetico.
Chi però pensava che oggi la scelta sarebbe stata spiegata meglio e che magari eravamo noi ad aver capito male, si è dovuto ricredere: la Di Michele ha confermato tutto, parlando di «fisicità poco felice». Ha anche aggiunto che il problema era la presenza scenica perché Deborah non si sa muovere sul palco.
Bene, ma questo c’entra ben poco con l’immagine corporea della ragazza; a cosa serve metterla in imbarazzo per il suo aspetto, addiruttura con prove davanti allo specchio? Ne è risultato un momento televisivo che definire basso è poco, con la povera Deborah che si giustificava per il suo fisico normalissimo. Come se non bastasse l’insopportabile bombardamento mediatico di corpi filoformi, secondo un trend ossessivo e devastante per i teen ager, che considera la magrezza una qualità indispensabile. Come se non bastasse l’insicurezza dei vent’anni.
Ovviamente gli spettatori non hanno gradito: Amici è un programma molto seguito dai giovani, non può permettersi leggerezze simili.
Basta andare su Twitter per leggere le reazioni a caldo: Paolo Giordano, giornalista e critico musicale del Giornale, ad esempio scrive «credo che far sentire in colpa una cantante perché ha una “fisicità infelice” sia realmente antimusicale (e gratuito)».
In prima linea Elisa D’Ospina, modella curvy internazionale, che nei giorni scorsi aveva inviato un fax alla redazione in cui si diceva «allibita dal messaggio che Grazia Di Michele questa settimana sta facendo passare». Per questo motivo oggi la D’Ospina ha ringraziato la De Filippi per aver cercato di difendere Deborah.
Molti hanno ironizzato sull’insegnante stessa, cosa inevitabile visto il tenore della discussione in studio.
Dal canto suo la Di Michele, anziché scusarsi, cerca come può di aggiustare il tiro, e sulla sua pagina Facebook scrive: «Anche dopo la trasmissione di oggi confermo il mio punto di vista sul “caso Deborah”: un talent show non deve imporre modelli estetici, ma quando c’è un problema legato all’espressività dell’allievo e soprattutto quando l’allievo stesso avverte spontaneamente che questo problema è legato alle movenze e alla gestualità del corpo, allora intervenire come insegnanti è opportuno e direi anche doveroso. Quello che ribadisco, come già detto in trasmissione, è che bisogna imparare ad amarsi per come si è, lavorare su se stessi per scoprire la bellezza della propria unicità. Tanti artisti dovrebbero servire proprio da modello! Per quanto riguarda, invece, la pletora di giornalisti, blogger, modelle che hanno voluto o vogliono lucrare sul caso, sono io a richiamarmi al loro senso di responsabilità: prima di procacciarsi qualche facile “mi piace”, facendo un processo alle intenzioni, farebbero bene ad approfondire le mie ragioni. Eviterebbero di offendere me, la mia storia e la loro stessa professionalità».
Il problema però, è che abbiamo visto una ragazza ingiustamente umiliata che non ha nulla di cui vergognarsi. Una giovane artista, un po’ acerba, forse, ma con una voce di una bellezza sconfinata.