Il vero e proprio litigio tra i due personaggi ha bloccato la porta di Rai1 ad uno dei padri storici del piccolo schermo. E’ come se si festeggiasse il compleanno di una persona che è assente. In studio accanto a Bruno Vespa a parlare della tv del passato c’erano Milly Carlucci, Mara Venier, Simona Ventura, Angelo Gugliemi, Enrico Montesano, Nino Frassica, Gabriella Farinon, Paolo Limiti, Sabina Ciuffini, Gianpiero Galeazzi, Gianni Bisiach. Sullo sfondo, però, ben visibile l’immagine di un Pippo Baudo giovane nella vecchia tv in bianco e nero. Una sorta di omaggio a distanza che ha uno scarso significato.
Per ognuno dei personaggi è stato mostrato il percorso artistico e professionale attraverso gli anni e le trasmissioni gestite. Angelo Gugliemi, l’inventore della nuova Rai3 alle fine degli anni ’80, ha dato uno dei contributi più interessanti, spiegando perchè, in un periso in cui dalla Rai stavano scappando star come Raffaella Carrà e lo stesso Baudo, lui avesse sentito il bisogno di dare al pubblico qualcosa di nuovo: la realtà di tutti i giorni.
Dispiace sottolinearlo, ma l’assenza di Baudo si è ampiamente avvertita. E il contributo che avrebbe potuto dare al talk show sarebbe stato senza dubbio valido e costruttivo. Con tutto il rispetto per gli ospiti in studio, la rievocazione del passato televisivo non ha mostrato nulla di nuovo. Molti dei vecchi filmati sono già passati infinite volte in video nelle innumerevoli trasmissioni amarcord come Techetechetè. Gli stessi ospiti sono stati oggetto di rievocazioni alquanto scontate. Non c’era nel programma nessuna novità. Tutto molto dejà vu.
Tra l’altro, per la seconda volta in due giorni, abbiamo visto Simona Ventura ospite in Rai. Dalla Domenica in di Mara Venier al Porta a Porta di Bruno Vespa. E, coincidenza significativa, anche questa sera accanto all’ex conduttrice de L’isola dei famosi, sedeva Mara Venier.
Torniamo a interrogarci sui motivi che hanno convinto i responsabili di viale Mazzini a non festeggiare i 60 anni della Rai con uno show in prima serata. Bastavano un paio di puntate infrasettimanali. Non solo, per quanto possa essere interessante il doppio appuntamento di Porta a porta per il compleanno della tv, il programma è andato in onda troppo tardi e si è concluso trenta minuti dopo l’una di notte. Fruibile da un pubblico nottambulo che non è quello della prima serata.