Sembrava tornata l’epoca dei “nani e delle ballerine” che aveva caratterizzato la conduzione di Simona Ventura. E si rimpiangeva apertamente la gestione di Victoria Cabello. Nicola Savino sembrava l’intruso, incapace di riportare Quelli che il calcio alla sua iniziale vocazione: un talk show in cui il calcio era il protagonista assoluto.
Il calcio,sotto gli aspetti principali, è tornato al centro dell’attenzione. Ma tutto il contorno restava ancorato al passato, in un immobilismo che si preannunciava eterno e senza speranza.
A sottolineare ancor più la mediocrità dell’edizione, sembrava determinante l’assenza di Virginia Raffaele. Ubaldo Pantani restava da solo. Veniva ingaggiata però la coppia Nuzzo- Di Biase che, nelle prime puntate, non aveva alcun appeal comico interessante. Quelli che il calcio sembrava avviarsi alla deriva.
Poi, lentamente, di settimana in settimana, è accaduto qualcosa: la comicità è riuscita a salvare parzialmente il programma. Parliamo soprattutto di Ubaldo Pantani che ha sfoggiato una serie di nuove parodie: il conduttore di Quinta colonna Paolo Del Debbio, Flavio Insinna, Paolo Limiti, l’ex Premier Enrico Letta, Massimo Cacciari, J- Ax, solo per citarne alcune.
E la coppia Nuzzo- Di Biase ha seguito l’esempio: ecco apparire, di volta in volta, le parodie di Domenca live con la tv del dolore, di C’è posta per te, e della soap opera Il segreto. Una comicità basata sull’imitazione di programmi che, pur con tutti i limiti del caso, è riuscita, però a dare un’impronta meno effimera e scontata al contenitore pomeridiano della domenica di Rai2.
Il duo Nuzzo- Di Biase è riuscito a ritagliarsi uno spazio meno banale, ha capito che solo battendo sulla parodia televisiva, aveva qualche possibilità di sopravvivere nella pochezza dello show. Uno show nel quale, durante tutta la stagione, il 70% almeno degli ospiti era spudoratamente in promozione. Una girandola di personaggi interessata esclusivamente a reclamizzare film, fiction, libri, spettacoli teatrali, nuovi CD, si è avvicendata senza sosta nello studio di Milano da cui va in onda il talk show.
Quelli che il calcio, inoltre, ha cavalcato, nel corso della stagione, l’onda lunga dei tre programmi principali di Rai2: prima Pechino Express, successivamente Made in Sud ma soprattutto The Voice. Sul talent show ha addirittura costruito un gioco che prendeva spunto dalle Blind audition.
Il conduttore Nicola Savino non sempre si è mostrato all’altezza della situazione, Ma la sua prova è stata certamente migliore di quella offerta nel programma Un minuto per vincere. Savino si è dibattuto tra incertezze,sforzi di apparire ironico, e non sempre è riuscito a padroneggiare la conduzione.