Si va dalle classiche sit-com per ragazzi come, ANT Farm, Life bites, Jessie, Dog with e blog, A tutto ritmo, Zack e Cody sul ponte di comando, Austin e Ally, ai teen drama, come Sleep over club, Mio caro Stupidiario, Liv e Maddie, Buona fortuna Charlie, Disney e i maghi di Weaverly, fino alle teen soap di ultima generazione e di grande successo come Violetta o Cata e i misteri della sfera (in arrivo in video alla fine del mese).
.
Il genere è perlopiù comico o comunque sempre molto leggero, ma i temi affrontati e le situazioni sono davvero vari. Ci sono programmi ispirati ai giovani talenti musicali, altri sono ambientati in famiglie più o meno ordinarie, altri ancora ruotano intorno ad elementi magici o misteriosi. Tutti riescono immancabilmente a divertire il pubblico preadolescente offrendo momenti di pura sospensione dalla realtà, paradossalmente partendo proprio da quella quotidianità che i ragazzi comunemente vivono.
Le ordinarie situazioni a scuola e in famiglia, i primi amori, le amicizie e le rivalità, i grandi desideri e le piccole paure di cui bambini e ragazzi sono protagonisti in questa fase della loro vita costituiscono infatti lo spunto iniziale per la maggior parte degli episodi delle serie di questo canale. Ognuno di questi argomenti, fatta eccezione per le teen soap, è rivisitato in chiave comica, autoironica, sdrammatizzato in modo da risultare molto più leggero e godibile. L’operazione ha senso ed è anche abbastanza positiva vista la naturale tendenza dei ragazzi ad assolutizzare le esperienze della loro vita.
Tuttavia vi sono alcuni elementi che lasciano assai perplessi. Innanzitutto alla lunga tanta continua comicità finisce col risultare esasperante e avvilente, perché svilisce anche argomenti che meriterebbero maggiore rilievo per un pubblico di più giovani. Ciò che maggiormente dispiace è il modo deprimente con cui in tutte le serie (eccezion fatta forse solo per Sleep over club) vengono considerate e proposte le figure dei genitori in particolare e degli adulti di riferimento in generale. In molte di esse i genitori sono quasi del tutto assenti e, cosa ancor più curiosa, lo sono per ragioni non del tutto chiare, come in Zack e Cody sul ponte di comando.
È così anche per la serie Jessie, in cui ben quattro bambini, di cui tre peraltro adottati, vivono in un elegantissimo e lussuosissimo attico con un maggiordomo scansafatiche e puerile e una giovanissima baby-sitter a tempo pieno, un po’ sprovveduta ma assai simpatica; dei genitori non v’è traccia, ma la cosa sembra non creare alcun turbamento nei figli. Nelle serie in cui i genitori sono più presenti le loro figure restano assai poco significative, come in Disney e i maghi di Weaverly o in A tutto ritmo, e con il loro comportamento spesso infantile e poco autorevole non riescono mai ad offrire quel sostegno, orientamento ed equilibrio che da essi ci si aspetterebbe come in ANT farm. Avallano anche le situazioni più serie con un comportamento o eccessivamente autoritario o smodatamente liberale, come in Buona fortuna Charlie o in Dog with a blog. Agli insegnanti e tutori di vario genere non va meglio; quando non sono ridicolizzati, al massimo riescono a instaurare un amichevole rapporto con i ragazzi che però non riesce ad avere una grande presa educativa su di loro, ne è un esempio emblematico su tutti la famosa teen soap Violetta.
Insomma si può dire che su Disney channel gli adulti non rappresentano mai esempi particolarmente edificanti per i ragazzi. Bisogna riconoscere che in questo contesto i ragazzi e i bambini finiscono spesso col sembrare persino più saggi e avveduti dei loro genitori e insegnanti, l’effetto è chiaramente voluto e palesemente a favore dei ragazzi. Ma viene da chiedersi: quale idea di adulto tutte queste serie lasciano nell’immaginario del loro giovane pubblico?