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Ed è inaccettabile che una pay tv straniera, con costi non indifferenti per gli abbonati, offra un’informazione sportiva sull’evento che dovrebbe essere caratteristica del servizio pubblico. Una tale situazione, lungi dall’essere vissuta con disagio e imbarazzo, viene presentata come un impegno altamente professionale grazie ai tanti, troppi, inviati Rai in terra brasiliana. Inviati che realizzano cronache e telecronache infarcite di umorismo involontario e accompagnano il racconto della partita con osservazioni personali molte volte inopportune. Senza contare i disagi nei collegamenti, costante assoluta di qusta Coppa del mondo targata Rai. Ieri sera Marco Mazzocchi, non riusciva a collegarsi con Carlo Conti all’interno del programma di Rai1 Con il cuore- nel nome di Francesco. Nei giorni scorsi altri collegamenti sono saltati e ripristinati quasi si trattasse di una tv da condominio, con tutto il rispetto per le tv locali che mostrano maggiore professionalità. I disservizi nei collegamenti erano iniziati ancor prima del fischio d’inizio di Brasile 2014.
Come si ricorderà, nel corso dell’amichevole che l’Italia stava giocando con il Fluminense, si era verificata una interruzione del collegamento per una ventina di minuti con le due squadre ferme sullo 0 a 0. Alla ripresa delle trasmissioni, Fluminense e Italia erano sull’1 a 1. Marco Mazzocchi si era affrettato a spiegare che la responsabilità non era della Rai ma di un server locale. Ma le difficoltà non sono mancate in seguito, nel corso di collegamenti con vari programmi delle reti. Senza contare il numero di inviati in Brasile per coprire solo 25 partite, Se fossero state tutte e 64 si sarebbe svuotata la sede Rai di viale Mazzini.
Inoltre è assurda la gran mole di pubblicità che la Rai rifila ai suoi abbonati in cambio di un servizio di copertura parziale degli incontri e di disservizi oramai continui. Una pubblicità che interrompe il racconto nei momenti salienti, incurante dell’importanza di quanto sta andando in onda ma attenta solo a inseguire i propri fini commerciali.
Infine: con le sole 25 partite offerte, Rai1 sta facendo il pieno di ascolti. Un bagaglio di numeri che peserà sul bilancio della stagione 2013- 2014 e farà gridare al miracolo di una Rai1 vincente sotto tutti gli aspetti. Basti pensare che la gara d’esordio dell’Italia contro l’Inghilterra del 14 giugno, in onda a mezzanotte, ha ottenuto un ascolto netto di 12.770.000 telespettatori con share del 70,45%.
La pay tv può contare su circa 5 milioni di abbonati. La maggioranza del pubblico si rivolge, per Brasile 2014 alla Rai che, peggio di una malvagia matrigna, compensa gli utenti paganti il canone in maniera davvero inqualificabile.
La Rai non ama il calcio mondiale, questo è sicuro.