Ma fin dalle prime immagini, è apparso evidente il solito stereotipato trend della fiction italiana che punta sempre e comunque, sulla storia d’amore. E’ bastato uno sguardo per capire che il ricco Francesco Sormani (Giulio Berruti) e la povera Anita Scalvi (Serena Iansini) sarebbero finiti “l’uno nelle braccia dell’altra”, per utilizzare il consunto linguaggio della soap opera. Non a caso, infatti,i protagonisti della serie sono belli, statuari, giovani e pieni di passioni. Passioni che sono state evidenziate senza mezze misure già dopo un’ora dalla messa in onda. Sotto gli occhi dei telespettatori si è consumato un intenso rapporto d’amore, molto esplicito. E’ vero che erano circa le 22 di sera, non certo le 14 del pomeriggio di una domenica di metà gennaio, è vero che non c’era Barbara D’Urso in agguato, ma il buongusto non ha orari e dovrebbe rappresentare una costante della programmazione televisiva. Soprattutto per le reti che pretendono di parlare alla famiglia italiana.
Twitter, social network molto attento al rispetto per i telespettatori, si è fatto subito portavoce di proteste. Soprattutto perchè le scene non erano in alcun modo funzionali al racconto. Insomma Canale 5 è una rete recidiva, che ricade nei medesimi errori. E non c’è fiction nella quale non inserisca scene “forti” dal punto di vista dei rapporti di coppia. Accadde con Elisa di Rivombrosa: nel feuilleton gli ancora sconosciuti Alessandro Preziosi e Vittoria Puccini, si abbandonarono a “infuocate sedute d’amore”..
Inoltre: c’è anche il tentativo di ricalcare le atmosfere di Una grande famiglia, la serie di Rai1 con Alessandro Gassman di cui da poco si è conclusa la seconda stagione. Ma almeno viale Mazzini aveva proposto attori di un certo calbro per i quali la recitazione non avrebbe dovuto essere un’arte sconosciuta. Mentre, invece, lo è per i colleghi di Borgo Larici. La credibilità degli interpreti, infatti, appare ai minimi storici, soprattutto per quanto riguarda gli attori più giovani.
Il tutto si riduce alla solita simil- telenovela nella quale il mistero ha una parte fondamentale per fidelizzare il pubblico, fin dalla prima puntata.
Altra osservazione davvero irritante è lo strisciante tentativo di evocare Downton Abbey, l’english dramma per eccellenza. Lo si nota persino nella foto di gruppo del cast nella villa di famiglia, negli atteggiamenti degli attori che cercano pretenziosamente di darsi un contegno, salvo poi sprofondare in una marea di banalità. Ed è evidente anche nella riproposizione delle musiche di sottofondo, quasi più soffuse rispetto a quelle di altre fiction. Devono ancora studiare millenni gli attori di Borgo Clerici, prima di potersi solo avvicinare ai prestigiosi “colleghi” d’oltre confine.
Infine: il periodo storico nel quale è ambientata la serie, i primi decenni del secolo scorso, restano per adesso, sullo sfondo