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I numeri dell’Auditel sono, a ragione, impietosi: solo 3.084.000 telespettatori con share del 12,63% per la puntata andata in onda il 16 ottobre su Canale 5. Un ulteriore crollo rispetto al già misero bottino della prima puntata che aveva fatto registrare il 14,19% di share. E non ci vengano a dire che Zelig soffre della concorrenza di Che Dio ci aiuti in onda su Rai1 e di X Factor 8 trasmesso su Sky Uno.
La colpa è della miseria dei testi, della volgarità imperante, dell’assenza totale e assoluta di una pur minima idea. Come si è potuto costruire una show con questi presupposti? Conosciamo gli autori, Gino & Michele e Giancarlo Bozzo, come professionisti della risata intelligente: perciò il degrado di Zelig e della sua comicità ci appare ancor più singolare e imbarazzante. Alla delusione si associa un sentimento di stizza per un team autorale che trova ispirazione solo dalla pancia in giù e rifiuta di far funzionare la testa, motore principale nella creazione comica.
E ci meravigliamo del direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri: la sua attenzione alle famiglie e ai minori dinanzi alla tv purtroppo si infrange contro un fiume di parolacce e di grossolanità sbandierate in prima serata e in fascia protetta. Un bell’esempio davvero per tutti coloro che sperano in una sterzata della tv generalista verso il rispetto dovuto al telespettatore.
Zelig, per come è stata strutturata anche la seconda puntata, si trasforma in un esempio di cattiva tv. Persino le trasmissioni comiche dei canali minori, degnissimi di attenzione, riescono a mandare in video idee più consone al pubblico televisivo.
Delle performance viste, solo quella di Giovanni Vernia era esente da parolacce e volgarità. Qualche grossolanità è sfuggita persino a Gene Gnocchi e ai suoi “figli di Renzi”, ma almeno il comico si è esibito fuori dalla fascia protetta.
Anche l’inutile e ridanciana Bianca Balti, “conduttrice per una sera” si è abbandonata ad un linguaggio poco consono ad una signora. E stendiamo un velo sulle inutili, grossolane battute di Mister Forest che la affiancava nella gestione della serata con le voci fuori campo della Gialappa’s band.
In quest’ottica è davvero difficile pensare che il cabaret di Canale 5 possa esaurire il ciclo delle puntate previste.