Padrona di pista, nonostante i due tutori, Milly Carlucci gestisce la nuova edizione di Notti sul ghiaccio col medesimo piglio e la stessa padronanza. La prima puntata andata in onda sabato su Rai1 ha confermato le capacità della padrona di casa e ha sfoggiato un allestimento scenografico basato soprattutto su un accattivante e suggestivo gioco di luci. Il fine è di catturare l’attenzione del pubblico grazie anche alle musiche di sottofondo sulle quali si sono esibiti i concorrenti. Tutte sapientemente selezionate, qualcuna anche inopportuna come L’Ave Maria che ha accompagnato la performance professionale dell’ospite in studio: la campionessa Carolina Kostner.
{module Google richiamo interno} Sinceramente la presenza della Kostner è apparsa discutibile, come discutibile è da considerare “l’endorsement” della Carlucci alla pattinatrice artistica su ghiaccio. Sarebbe stato meglio non fare alcun commento sui noti fatti nei quali è implicata la campionessa. Invece, si è avuta la netta sensazione che tutto fosse stato realizzato per consentire all’interessata di scusarsi ma soprattutto per cavalcare il caso in funzione degli ascolti.
Gli autori e la conduttrice erano ben consapevoli dell’ingrato compito loro affidato: contrastare in qualche modo lo strapotere della concorrenza rappresentata da C’è posta per te su Canale 5. Lotta infinita quella tra Milly Carlucci e Maria De Filippi che si rinnova di stagione in stagione. E nel tentativo di catturare pubblico giovanile ecco la presenza in pista, di Martina Stoessel, la Violetta della nota serie di Disney Channel, attorniata da un gruppo di bambine che le hanno rivolto domande.
Un discorso a parte merita la giuria. Simona Ventura è apparsa al settimo cielo: il ritorno in Rai, soprattutto sulla rete leader di viale Mazzini, ne evidenziava la chiara posizione di sudditanza nei riguardi della padrona di casa. Enzo Miccio, nonostante i suoi appropriati interventi, non ha aggiunto appeal alle valutazioni complessive. Gabriella Pession è stata l’unica a dare giudizi professionali avendo praticato il pattinaggio. Rassicuranti i pareri di Marco Liorni, apparentemente infernali quelli di Selvaggia Lucarelli che si è sforzata al massimo di accreditare la sua lingua velenosa, ma non sempre ha centrato l’obiettivo.
Tutt’intorno le consuete atmosfere buoniste dei programmi della Carlucci che ha usufruito di una apprezzabile regia e di effetti scenografici, talvolta simili agli effetti speciali di una pellicola cinematografica.