La storia del grande tenore, raccontata da Rai1 domenica 23 e lunedì 24 settembre, è un mix spettacolare di eventi umani e artistici che si intrecciano con continuità. La sua passione per il canto, che lo porta a sfruttare troppo le sue corde vocali ed è la causa della morte prematura, si intreccia con le avventure amorose fino all’ultimo. Le donne di Enrico Caruso hanno, per noi, due nomi importanti: Vanessa Incontrada nel ruolo della moglie Ada Giacchetti che gli ha dato due figli e la sorella di lei, interpretata da Martina Stella.
Ora il regista e gli sceneggiatori hanno lavorato talmente bene da far passare quasi inosservate le defaillance professionali delle due signore. La Incontrada riesce a salvarsi e a risultare credibile, forte anche delle passate esperienze di attrice. Meno credibile, invece, è apparsa Martina Stella che, nonostante gli sforzi evidenti, non riusciva a cambiare espressione sia nel dolore che nella gioia. Ma tutto questo si è confuso nella buona confezione del prodotto. In molte scene, nelle quali comparivano la Incontrada e la Stella, bastava la credibilità di Terranova a far concentrare su di lui tutta l’attenzione, facendo passare in secondo piano il resto.
Per quanto riguarda la ricostruzione, il lavoro è stato fedele all’epoca. I costumi e gli ambienti si sono rivelati decorosi. Naturalmente gli esterni sono stati pochissimi, come accade da anni oramai nella fiction di casa nostra. Ed anche le scene corali e di gruppo non erano molte. Ciononostante il regista è riuscito a trasformare ogni scena recitata in un vero e proprio quadro sul quale lo sguardo del telespettatore indugiava con piacere e con simpatia. Erano le scritte in sovrimpressione ad avvertirci che l’azione si era spostata da Roma a Napoli o a New York.
A paralizzare l’attenzione e la curiosità della platea televisiva, è lo scorrere della vicenda intrisa di sentimenti: l’amore di Caruso per la moglie che lo tradisce con il suo autista e lo trascina persino in tribunale, la passione che nutre per lui la cognata e finalmente l’amore puro che vivrà alla fine della sua vita, con la giovanissima nuova consorte. Da non sottovalutare la marea di interessi economici che ruota attorno alla professione di Caruso. Altro valore aggiunto è stata la presenza, nella fiction del dottor Giuseppe Moscato. Il medico, che tenta di curare la malattia di Caruso, è il futuro santo al quale Rai1 ha dedicato una fiction interpretata da Giuseppe Fiorello.
Insomma le premesse del gradimento del pubblico c’erano tutte. e Caruso, la voce dell’amore non ha tradito le aspettative.