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Alla conduttrice abbiamo chiesto innanzitutto perché la scelta di un personaggio come la Bruzzone, criminologa che passa dai salotti della cronaca nera a uno show di intrattenimento puro. “La psicologia dei nostri concorrenti -spiega la Carlucci- ha una grande importanza, perché sono le tante storie dei concorrenti che vanno a costruire quello che io chiamo il romanzo popolare di Ballando. Una persona che ti sappia indicare la motivazione che motiva un comportamento, è una chiave di lettura interessante”.
Un cast che promette scintille: dalla Bruzzone a Valerio Scanu dietro le quinte, alla Parietti e la De Sio tra i concorrenti, fino alla Lucarelli in giuria. Ma la conduttrice respinge l’ipotesi di un tentativo di alzare gli ascolti attraverso discussioni o polemiche: “Valerio -spiega- è un personaggio che ammiro come artista e come persona, per il suo acume nella lettura delle situazioni. La Bruzzone ha invece la capacità di mettere a fuoco le persone”. “Quello che a noi serve -prosegue- dopo tanti anni di messa in onda, è di riuscire a vedere quei dettagli che ci sono sempre sfuggiti per puntare l’attenzione sul cast da altre angolazioni”.
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Anche quest’anno inoltre, tra i protagonisti ci sarà un ballerino disabile: si tratta dell’atleta paralimpico Oney Tapia, non vedente. “Il ballo è uno strumento importante nel mondo della disabilità, serve a tirare fuori chi è nato disabile da una situazione di isolamento, e chi lo è diventato a seguito di una di depressione. Le comunità di ballo contribuiscono all’inserimento: girando l’Italia con Ballando on the road abbiamo conosciuto scuole che fanno un grande lavoro in questo ambito”, racconta la Carlucci: da qui nasce l’idea di portare il racconto della disabilità nella prima serata di Rai1.
Non vi anticipiamo altro: per il resto dell’intervista, vi rimandiamo al nostro video.