Paolo Bonolis ha inaugurato questa sera la stagione lirica dell’Arena di Verona. Lo show, condotto lo scorso da Antonella Clerici, si è spostato dalla Rai su Canale 5; tra i direttori d’orchestra, anche il maestro Beppe Vessicchio. Ad affiancare il conduttore, anche loro della scuderia di Lucio Presta, Belén Rodriguez ed Elena Santarelli che in realtà, poco hanno apportato allo show.
Ospite d’onore della serata evento, Brian May. Ripercorriamo dunque Arena di Verona 2015-Lo spettacolo sta per iniziare.
La serata si apre con l’ospite internazionale Brian May, alla chitarra sulle note di Who wants to live forever Kerry con le voci di Kerry Ellis e Vittorio Grigolo.
Bonolis fa il suo ingresso, dichiarando che l’opera non è così lontana da noi, e non va vissuta come un mondo a parte. Si parte con un brano della Tosca.
Bonolis torna sul palco: dai brani di Bach, 200 anni dopo, un gruppo britannico ha tratto ispirazione per inaugurare il filone del progressive rock, così come gruppi italiani quali la Pfm e il Banco del Mutuo Soccorso. Il secondo brano è la Suite numero 3 di Bach, conosciuta come Aria sulla quarta corda o ancora, per il pubblico televisivo, come sigla Quark. Proprio per dimostrare che la lirica è più vicina a noi di quanto pensassimo, sulle note di Bach parte White Shade of Pale dei Procul Harum: a cantarla, Nek.
Di rosso vestita, entra in scena Belén Rodriguez, che introduce la prossima aria: la battaglia tra Montecchi e Capuleti in Romeo e Giulietta. Al termine, compare anche Elena Santerelli, vestita con un lungo abito bianco.
Dopo il primo break pubblicitario, si rientra con Il barbiere di Siviglia. Il conduttore ripercorre la storia dell’opera: nel 1816, al Teatro Argentina di Roma, la prima rappresentazione. Fu un totale insuccesso, si scatenarono risse, tanto che l’opera di Gioacchino Rossini fu ripetuta soltanto dopo diverso tempo, diventando poi leggendaria.
A proposito di leggende, sullo schermo scorrono le immagini del concerto dei Queen al Wembley Stadium; tornano Brian May e Kerry Ellis: Somebody to love, We will rock you. Standing ovation del pubblico, che si alza in piedi ad applaudire.
Paolo Bonolis è visibilmente emozionato, tanto da tradurre direttamente lui agli spettatori al posto dell’interprete. Ma il momento dedicato ai Queen non è ancora terminato: Vittorio Grigolo esegue l’intensa Bohemian Rhapsody accompagnato dal chitarrista e fondatore del gruppo. Il momento è particolarmente evocativo, specie quando Grigolo indossa l’iconica giacca gialla di Freddie Mercury. Pubblicità.
La diretta riparte dalla marcia trionfale dell’ Aida. Si prosegue lungo la canzone napoletana di Donizetti per poi passare alla musica nera dell’America. Più precisamente ai bordelli in cui sono cresciuti musicisti come Louis Armstrong, Billie Holiday: in attesa del proprio turno, nei bordelli infatti si ascoltava la musica amata dai clienti, tra cui anche Donizetti. Una volta usciti da quelle case di piacere, spiega Bonolis, i musicisti andavano a suonare nei locali, contaminando così la propria musica e creando il jazz. Fino a quando George Georshwin fonde questo nuovo genere con l’opera, scrivendo brani che appartengono solo alla cultura dei neri.
La digressione musicale del conduttore approda alla prossima ospite, Nina Zilli. La cantante interpreta Back to black di Amy Winehouse, che ha in quel filone della musica nera “ha portato una nota di colore”.
Ancora Grigolo in un’aria della Tosca. Così, dopo un siparietto con Belén che estromette Bonolis per appartarsi con il tenore, il conduttore riprende il suo ruolo di divulgatore musicale: Giacomo Puccini ha introdotto i ritornelli nell’opera. Andrew Lloyd Webber gli deve molto: ascoltiamo Memory.
L’omaggio a Wolfgang Amadeus Mozart si fonde a quello ai Beatles: come infatti avvenuto con il compositore austriaco, anche la band inglese si è imposta nella storia della musica segnando un prima e un dopo.
Ancora: Carmina Burana e Và pensiero, un canto di migranti ancora attuale.
Per introdurre la cantante che si esibirà con un brano di Maria Callas, gli autori hanno pensato di proporre una scena di Philadelphia, film con Tom Hanks e Denzel Washington, in cui il protagonista malato di Hiv racconta la bellezza di una sua aria lirica. Sugli schermi intanto, durante la performance, scorrono i quadri che Dario Fo ha dipinto ispirandosi alla Callas.
Infine, un azzardo per avvicinare i più giovani a questo genere musicale: ai ragazzi va “lasciato lo spazio di mare la contemporaneità del loro amore”: ecco dunque Federico Paciotti, che poco dopo rivisiterà il Nessun dorma a suon di chitarra elettrica.
Insieme a Belén Rodriguez ed Elena Santarelli, che poco hanno aggiunto allo spettacolo se non la bellezza ornamentale, Bonolis augura buona fortuna alla stagione dell’Arena e lascia che sia la musica di Paciotti a chiudere la serata.