Prima domanda: quali esperienze ha accumulato la show girl argentina, nel corso della sua carriera, per giudicare, consigliare, suggerire stili di vita rovistando non solo nei guardaroba ma anche nella personalità delle “girls” che a lei si rivolgono per risolvere problemi? Il programma è molto pretenzioso, pieno di pubblictà (più degli altri due che lo precedono), è chiaramente ispirato alle trasmissioni di Real time, strizza l’occhio a Detto fatto di Caterina Balivo su Rai2. Ma soprattutto, il tentativo è accreditare la Rodriguez come la conduttrice- psicologa tutto fare alla quale manca solo il lettino dello psicanalista per esprimersi al meglio. Naturalmente si intravedono reminiscenze di tutti gli appuntamenti del passato su look e cosmesi. A urtare ancora di più è la ripetitività dello schema, i “riassunti” fatti al ritorno dalla pubblicità che servono ad “allungare” i tempi di un programma evanescente e completamente inutile.
Prima di Come mi vorrei, è andato in onda Urban wild con Federico Costantini. Il lato nascosto, diverso, sconosciuto, ma affascinante delle città è rimasto sullo sfondo. I filmati apparivano scontati e per nulla originali, alta anche questa volta, la pretesa dell’originalità a tutti i costi condita da una buona dose di adrenalina e di suspense il cui fine è catturare il pubblico giovane. Niente di nuovo, tutto rimescolato secondo le regole di una tv che desidera rinnovarsi utilizzando sempre i medesimi ingredienti, facendo leva sulla presunta spettacolarità. Un esempio? Il cacciatore di serpenti, i filmati di incidenti. Urban wild si destreggia tra documentari, filmati, argomenti curiosi e situazioni singolari.
Il primo nuovo programma ad andare in onda è stato, alle 15,25, Vecchi bastardi con la conduzione di Paolo Ruffini. La prima sensazione, rimasta fino all’ultimo istante, è stata di imbarazzo. Innanzitutto perchè è troppo evidente il richiamo a film cult come Amici miei con gli scherzi di un gruppo di “anziani giovanotti” che si divertiva a spese degli altri. Gli stessi scherzi che i vecchietti fanno a persone più giovani di loro, sono imbarazzanti e lontani anni luce dalla verve comica della pellicola con Ugo Tognazzi. Il richiamo della tv è forte per tutti ma, sinceramente, vien voglia di proteggere quegli anziani, da trasmissioni simili. E’ il medesimo sentimento che scatta dinanzi alla versione “terza età” di Uomini e donne.