Seconda edizione di Tra sogno e realtà: quali saranno le novità?
A detta di autori e produttori, ci saranno differenze a livello di scenografia e di format. Anche a livello di talento, nel senso che i concorrenti saranno ancora più bravi di quelli della passata edizione.
Ci sarà una fase in cui i ragazzini si esibiscono: ottenuti almeno due si, si passa alla fase successiva, che però al momento in fase di scrittura.
Ha mai lavorato con i giovanissimi?
Ho presentato molti saggi di danza e concorsi di canto, perciò ho dimestichezza con i bambini e mi sono sempre trovato bene. Non ci saranno miei momenti da palco: io rimarrò nel backstage insieme ai genitori per commentare l’esibizione. Sul palco invece, nelle finali, ci sarà la Folliero. I ragazzi si presentano da soli davanti ai giudici.
Dopo Amici, com’ è proseguita la sua carriera?
Da quando sono uscito da Amici non mi sono mai fermato. Ho fatto spettacoli nelle piazze, musical, presento eventi, saggi di danza: ho sempre continuato a lavorare, anche se non sono stato fortunato come i colleghi delle edizioni successive. Ai miei tempi la discografia ancora non c’era, e siamo stati messi in teatro -proprio nel senso di “messi”- da Maria, che ha organizzato musical come Footloose. Poi lì c’è stato chi si è limitato “timbrare il cartellino” e chi invece si è impegnato per fare pratica, come me.
Non a livello televisivo, ma diciamo che continuo a lavorare nel sottobosco dello spettacolo.
Un momento della passata edizione
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Viste le sue esperienze, non teme ci sia il rischio di alimentare false speranze in questi piccoli concorrenti?
Quando non ci sono le basi, o comunque un talento ancora molto acerbo, i nostri giudici lo dicono. Oppure danno un incoraggiamento. Non ho visto dare false speranze, magari mandando avanti qualcuno che non avesse i giusti presupposti per proseguire.
Il fatto di andare in tv non potrebbe illudere i ragazzini?
Per chi aspira al mondo dello spettacolo, è fondamentale fare esperienza: andare su un palco, avere dei giudici, mettersi in gioco. Più si fa esperienza, più si arriva preparati ai casting futuri.
Certo, poi anche se si tratta di una rete del digitale, è pur sempre tv e c’è sempre un’utenza. Ma la televisione è un contenitore, dove tu decidi di presentarti. Si presuppone perciò che ci siano dei genitori in grado di dare il giusto supporto, mandando il figlio a divertirsi senza riversare su di lui false aspettative sul figlio.
Darà dei consigli ai ragazzi e alle loro famiglie?
Dietro le quinte, quando li incontro in albergo, io parlo con i genitori. Non davanti alle telecamere, perché non c’è tempo. Io spiego che si tratta di un momento, che fare un provino davanti a tre giudici, telecamere, gestire l’emozione, è un bagaglio d’esperienza. A me ad esempio, sarebbe piaciuto fare esperienza prima di Amici perché più provini sostieni, più arrivi preparato dopo.
Quale sarà il premio per il vincitore?
Il premio è una borsa di studio, a seconda delle attitudini del ragazzo. L’anno scorso, quando vinsero due ballerini, il premio fu uno stage di tre settimane nella prestigiosa Broadway Center di New York. Insomma, un investimento per la formazione artistica.