Mika, assurto a notorietà nel 2006 grazie al singolo “Grace Kelly”, ha preso parte alla sesta edizione di “X Factor” in due occasioni, nel ruolo di quinto giudice e di ospite. E tale sarebbe dovuto restare. Il talent di Sky punta, teoricamente, a far emergere nuovi artisti, a scovare quella che potrebbe essere la nuova Mina o il nuovo Lucio Battisti. Insomma, lo scopo ultimo dovrebbe essere di valorizzare e reclamizzare la bella musica leggera italiana. Già la presenza dei tanti ospiti internazionali era parsa ingombrante, nella passata edizione. Ma includere nel novero dei giurati un cantante straniero che non conosce una parola di italiano (emblematico un suo commento su Twitter: “And I promise to learn better Italian”), e che per sonorità e cultura musicale è distante anni luce dalla realtà nostrana, più che una mossa a sorpresa, sembrerebbe un grandissimo azzardo, se non proprio un errore.
Si badi bene: nessuno ha intenzione di fare propaganda nazionalista; ma la sempre maggiore internazionalizzazione rischia di disperdere un patrimonio culturale che, alla luce dei fatti, viene sempre meno considerato dalla produzione del programma.
Nel comunicare che non avrebbe preso parte a questa nuova edizione, Arisa aveva indicato due possibili candidate a sostituirla: la Dj e rapper La Pina o, in alternativa, Giusy Ferreri. Due personaggi di casa nostra provviste di un ampio bagaglio di conoscenze musicali, nazionali ed internazionali. Un po’ come Elio e Morgan, insomma. Ed invece, per il momento, a giudicare le capacità dei concorrenti troveremo Mika e la confermata Simona Ventura.
Di sicuro, il cantante nato a Beirut può fare affidamento su un solido bagaglio tecnico, avendo tra l’altro frequentato per tre anni il Royal College of Music. Ma Simona, non ce ne voglia, non è proprio il personaggio più qualificato per valutare i talenti emergenti della canzone italiana.
Insomma ci saremmo aspettate altre decisioni per la sostituzione di Arisa. La speranza è che i prossimi a ricevere l’investitura di giudici, qualora Elio e Morgan dovessero ritirarsi, possano essere dei bravi artisti italiani, che siano in grado di valutare le capacità degli aspiranti cantanti e di seguirli nel loro percorso di crescita. Altrimenti, la versione italiana di “X Factor” rischia di perdere totalmente la propria identità.