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Si inizia come nel migliore dei film hollywoodiani. Barbieri, Cracco e Bastianich a Malpensa pronti a decollare in elicottero: la prima e ultima gentilezza nei confronti del nuovo giudice. Cannavacciuolo li aspetta a terra.
I quattro sono caldi per l’avventura di MasterChef, diretti dai concorrenti che li attendono. La discesa dall’elicottero è in grande stile, come si conviene a delle vere star applaudite dalla folla.
I concorrenti sono in postazione dietro alla cloche. Sono 150 gli aspiranti chef, e ne rimarranno solo 100 dopo la prima prova. Ma non si tratta di cucinare: nella cloche ci sono aringa, uovo sodo, carciofo, salsa barbecue, barbabietola cotta, pomodoro ramato. Devono impiattarli nel migliore dei modi. I giudici si limiteranno a guardare: è il loro momento per impressionarli.
Un ragazzo di è tagliato un dito dopo appena dieci minuti di trasmissione: Bastianich gli fa notare che il sangue non è uno degli ingredienti. Un quarto d’ora, il tempo a disposizione. Il verdetto è espresso dalla stessa cloche: se alzandola, non vi si trova il piatto, il turno non è superato. Superando la prima prova, i 100 concorrenti hanno conquistato il “diritto” di cucinare un proprio piatto davanti ai giudici. Il tempo a disposizione è di 50 minuti. Cannavacciuolo li avvisa: il successo non arriva dall’altro, adesso l’obiettivo deve essere solo cucinare.
Gli ultimi cinque minuti serviranno per completare il piatto davanti ai giudici.
Il primo a cimentarsi nel compito è Gianni, ragazzo molisano che sogna di portare una stella Michelin nella sua terra. Bastianich finge di entrare nella su villa futura, chiedendogli piatti e costo: la risposta, 120 euro con un’offerta di quattro piatti, sembra un insegnamento appreso alla “scuola di Cracco”. Ottiene tre si. Cracco gli consegna il grembiule e lo avverte: questa è un’opportunità, perciò se non si impegna, calci nel fondoschiena.
Si prosegue con qualche caso disperato. I commenti dei giudici sono spietati, sottolineati da un montaggio accurato. Il più delicato è Barbieri: “dovevi fare un gran piatto, hai fatto una ciofeca”.
La prossima aspirante cuoca è Lucia. È una sindacalista, cosa che Bastianich riassume con “comunista”. Il suo tortino di carne e carciofi piace a Barbieri, mentre Cracco è più convinto dal carattere che dal piatto: Bastianich dice no, perché secondo lui gli altri hanno paura. Pure Cannavacciuolo dice si. Lucia passa.
Un grembiule anche per Alessia, campionessa di lotta. Si va avanti con uno sfilettatore provetto e, ancora, con una ragazza che ha risolto i suoi problemi passati con il cibo attrvaeros la cucina: dedicandocisi quattro, cinque ore al giorno, è riuscita a guarire. L’apprezzamento per il suo baccalà affumicato è unanime prima che esca fuori la sua storia: i giudici si accorgono subito della grande ansia.
La logorrea del filosofo Giovanni non piace a Cannavacciuolo, che lo boccia perché non vede sostanza. Gli altri però dicono si, e Giovanni passa. Ma Cannavacciuolo chiosa con un “quest’anno mangiamo l’aria”.
Mario osa utilizzare “un angolino” di dado. L’esito è scontato.
La seconda puntata si apre con Erika, ragazza madre di una bimba di 18 mesi. Quattro si per lei: ora ha l’occasione di riscattarsi, dopo tanti sacrifici. Crollano delle certezze: sembravano cattivissimi, eppure i quattro chef sono in brodo di giuggiole davanti alla piccola Emma, che era fuori.
Si va avanti con alcuni no: chi cucina senza grassi e senza sale, chi presenta gnocchi comprati, chi non cuoce bene la pasta.
Mattia, 21 anni, ha problemi a rimorchiare le ragazze. Per realizzare i suoi ravioli ripieni è andato a comprare il pesce al mercato alle quattro e mezza del mattino. Quattro si.
Francesco lavora nell’azienda del padre della ex moglie: Cracco ironizza sul suo essere uomo tappeto. Cannavacciuolo invece, gli dà il si decisivo perché lui viene dal mare, e le persone alla deriva le salva. Anche Sylvie passa, raffinata e timida come la sua cucina.
Marzia è una farmacista, ed è la prima che assaggia la sua preparazione. Però racconta un aneddoto senza finale, parlando di dissenteria mentre prepara da mangiare. Quattro si anche per lei.
La prossima è Sabina, ragazza albanese arrivata da piccola con documenti falsi. Anche lei riesce a conquistare un grembiule: vuole dimostrare di non essere “l’albanesotta mantenuta da un italiano”. Cannavacciuolo non vuole essere deluso. Bastianich le dà fiducia, comprendendo cosa significhi essere trattato da outsider.
La puntata si conlude con altri si e un avvocato che, con la sua parlantina, sfinisce il quartetto. Giovedì prossimo scopriremo chi sono gli altri candidati a diventare concorrenti del cooking show. I titoli di coda scorrono su una citazione di Steve Jobs da parte di Cracco: “Noi siamo affamati, voi siate folli”.