Siamo a Milano: la corsa inizia per 40 piccoli aspiranti chef. New entry di quest’anno Gennaro Esposito, che si propone di aiutare i concorrenti a crescere.
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I bambini arrivano tutti insieme sulla Darsena, avanzando compatti. C’è chi è emozionatissimo. Li accolgono solo Barbieri e Borghese, annunciando che però non saranno soli. Un bimbo romano commenta stupito, guardandosi intorno: pensava che a Milano avessero solo il treno per Roma. Un altro invece, spera che non sia una donna: ce le ha già a casa, dice.
In barca, arriva Esposito. Lo riconoscono tutti, gasatissimi all’idea di confrontarsi con lo chef stellato; lo chef comunque, sta chairamente facendo le veci di Cananvacciuolo in questa versione junior del cooking show.
Si parte con una mini Mistery Box: sotto le scatole ci sono sei uova. I ragazzini dovranno preparare la maionese utilizzando la frusta; sotto il bancone, ci sono gli altri ingredienti.
Si procede agli assaggi, ma non era questa la vera prova: la maionese infatti, va messa da parte. Adesso bisogna cucinare il pollo: i giudici si occupano di dare tutta la frutta, la verdura e i vari ingredienti che vengono richiesti. Un’ora di tempo in tutto, per preparare un’insalata di pollo.
C’è chi pensa a un’insalata in bicchiere, chi vuole realizzare cestini di parmigiano, chi cerca l’acidità con i mirtilli. I giudici sono soddisfatti: alcuni se la cavano molto bene anche con l’impiattamento. Beatrice, appena nove anni, a Barbieri che le chiede perché cucina, risponde che le passioni non hanno un motivo: sono tali e basta.
Il primo responso arriva per venti di loro: ciascuno legge una lettera, in cui c’è scritto che ce l’hanno fatta. Si va quindi nella cucina: chiusi in un teca, i partecipanti hanno davanti a loro il grembiule di MasterChef.
Prima di indossarlo, li attende un altro scoglio da superare: cucinare il loro piatto-cavallo di battaglia, quello che cioè li rappresenta al meglio. Un’ora e mezza di tempo a disposizione.
Beatrice rivisita un’idea di Cracco, separando l’albume dal tuorlo delle uova per cuocerle in modi diversi. Guglielmo invece, procede a un “piatto politico”: polpette tricolore in onore dell’Italia, per lanciare il messaggio che il paese può superare la crisi.
Uno per volta, i venti concorrenti portano il proprio piatto ai giudici. Si spazia dai broni di pesce ai tortini dolci, dalla pasta fatta in casa agl hamburger fusion.
Ed ecco i nomi dei migliori: Gaia, Gabriele, Emanuela, Niccolò, Lorenzo, Hanzica, Rodolfo, Beatrice, Stefania, Matteo, Guglielmo, Aisha, Francesco, Camilla, Chiara, Simone. Benvenuti nella cucina di MasterChef.
Appuntamento a giovedì prossimo.