La prima puntata andata in onda lunedì 12 settembre su Rai2, la casa storica dell’adventure reality, ha mostrato chiaramente i limiti del format. Si ripropongono le medesime dinamiche anche nella tipologia delle coppie cercando di non affrancarsi troppo dal passato. Ad esempio Lory del Santo ed il suo giovane fidanzato evocano fin troppo da vicino Corinne Clery ed il toy boy intervenuti due edizioni fa. Tina Cipollari con la sua esuberanza (chissà quanto costruita) potrebbe ricordare la marchesa del Secchio d’Aragona, uno dei pochi personaggi che è riuscito a ritagliarsi uno spazio, sia pur limitato, nel mondo dello spettacolo accomodandosi in qualche salotto televisivo e intessendo discorsi inutili.
Disattese tutte le aspettative della vigilia: novità, grande sens of humour, prove singolari da superare. Tutto, invece, si è ripetuto secondo la liturgia di un reality che, dopo quattro edizioni, aveva l’obbligo di rinnovarsi e di proporre un minimo di nuova suspense.
Innanzitutto il montaggio non è all’altezza degli anni precedenti: troppo scattante e frenetico, privo del giusto equilibrio necessario in un reality che sull’accostamento di immagini fonda il proprio successo sul pubblico. Nelle edizioni precedenti il montaggio aveva una differente e più valida funzione anche nell’inquadrare gli scorci panoramici e la quotidianità delle popolazioni nei luoghi attraversati. Invece questa volta, persino la musica di sottofondo comunicava una sensazione ansiogena che solo la serenità di qualche immagine rubata dalla vita locale riusciva a stemperare. Insomma si è avuta la netta sensazione che il folto gruppo di autori e registi volesse fare di tutto per offrire un intrattenimento a 360 gradi che non fosse, però, scevro da incursioni culturali.
Di questo aspetto si è occupato Costantino Della Gherardesca, che, molto superficialmente, ha cercato di far capire ai concorrenti dove si trovavano con domande sulle storia locale. Il conduttore non è sembrato al massimo delle sue capacità.
I dialoghi, poi, tra i componenti del cast, sono apparsi a metà strada tra il più spinto umorismo involontario (evidenziato soprattutto dalla Del Santo e dal suo partner) e il trash che, spesso assumeva dimensioni di tale portata da far invidia ai salotti televisivi specializzati nel settore. E naturalmente non sono mancate le classiche volgarità che il montaggio, da cinque anni, oramai, si ostina ad ignorare.
Molto raffazzonata e confusa è apparsa anche la presentazione iniziale delle otto coppie in gara. Essendo un programma registrato, è lecito supporre che ci fosse stato tutto il tempo per rimediare.