E’ un fiume in piena e continua: “Ricordo i tempi della scuola, quando mi trovai per la prima volta fra le mani il libro di Lev Tostoj. Ma se per molte mie compagne di classe leggere Anna Karenina era quasi un peso, per me rappresentava un’emozione continua: sfogliando quelle pagine mi commuovevo, piangevo, provavo sensazioni indescrivibili, identificandomi nella infelice protagonista. Non ci posso credere: ora sono io a dar vita a questo personaggio tanto amato”.
Abbiamo visto nel passato Anna Karenina interpretata da vere star, sia in cinema che in tv: basti ricordare Greta Garbo, Vivien Leigh, Lea Massari, Jacqueline Bisset, per citarne alcune. Quando l’abbiamo ricordato a Vittoria Puccini, ci svela che, invece di esserne intimidita, ciò per lei rappresenta un’esaltazione. “Premetto che non ho visto nessuna di queste interpretazioni, perché il regista Christian Duguay me l’ha assolutamente proibito, per l’unicità del ruolo. Ma qui c’è l’altra faccia della medaglia: se Anna ha avuto il volto delle più grandi attrici del Novecento, ha soprattutto l’anima di Tolstoj; ed è a quella che mi sono rifatta”.
Abbiamo avuto modo di vedere, per la proiezione stampa, la prima puntata delle due in programma, e in effetti la versione curata dalla Lux Vide non punta solo sull’amore infelice della protagonista con in bell’ufficiale di cavalleria. “Noi siamo stati più fedeli al romanzo” – continua la Puccini – “Inizialmente doveva intitolarsi Due matrimoni, proprio perché alla passione tra la bella Anna e il bel Vronskij si contrapponeva l’amore costruttivo di Kitty per Levin. Come in Tolstoj, nella nostra fiction le due storie corrispondono a due modi opposti di vedere l’amore. E uno illumina l’altro, Anna si lascia travolgere dall’illusione: una passione che lei già sa che finirà male. Kitty, invece, trova la forza di resistere a quella stessa illusione e in un amore sofferto ma sano trova la propria realizzazione”.
In questa trasposizione televisiva c’è stata una fedeltà al romanzo ma lo stesso non si può dire per i costumi e per la musica. “Sì, è vero. Le riprese di Duguay, spesso affidate alla stadycam, danno al racconto tempi serrati ed avvolgenti. I costumi, seppur d’epoca, volutamente tralasciano dettagli un po’ vetusti. Circa la musica, per il valzer galeotto, momento clou del gran ballo, dove i protagonisti si innamorano, al classico valzer da sottofondo si è preferita una canzone di Randy Crawford, One day i fly away”.
Vittoria Puccini, che attualmente è già su un altro set televisivo per girare un’altra fiction, Oriana, che racconterà la controversa storia della Fallaci, “un’altra donna forte e vera in tutti i sensi”, è soddisfatta di aver interpretato Anna Karenina: “Anna è una donna vera, ma anche vittima di sé stessa. Trascurata dal marito, si getta fra le braccia dell’amante, ma sbaglia i suoi calcoli con entrambi. Ecco allora il suo tormento: diventa insicura, gelosa, egoista. Perché è soprattutto con sé stessa che non sa vivere. Nonostante tutto, però, sfida le convenzioni: abbandona un marito importante, suo figlio, ha una figlia illegittima dall’amante. Sono questi aspetti che la rendono amabile a generazioni di lettori. Mi auguro che anche i telespettatori colgano la vibrante umanità di donna vera e forte”.
Per tutti gli attori, ma anche per Vittoria Puccini, la difficoltà maggiore è stato il freddo. “Abbiamo girato in Lituania e siamo arrivati a 15 sotto zero, con tantissima neve, ma quegli esterni innevati erano molto affascinanti. E, comunque, girare nei luoghi diversi, ti rende tutto diverso, oltre al fatto di lavorare con attori provenienti da vari Paesi, infatti abbiamo girato in inglese”. Il marito della Karenina, Karenin, è interpretato da Benjamin Sadler che per la Puccini è “un attore tedesco strepitoso: il regista ha voluto un Karenin non solo negativo, ma con un’umanità particolare e Benjamin è molto bravo a rendere questo dualismo”. Santiago Cabrera, attore cileno, è l’amante Vronskij: “è eccezionale anche lui, con la dolcezza, la forza, l’energia giusta per interpretare Vronskij”.