L’inviato ci fa conoscere la signora Angela, la donna più vecchia di Sanremo, che gli chiede che razza di nome sia Pif: mai sentito in 105 anni di vita.E’ poi la volta dell’orchestra che prova; Pierfrancesco Diliberto si improvvisa maestro. Mentre Rocco Hunt è sul palco a piangere e godersi gli abbracci dei genitori, Pif gli chiede se vuole partecipare al Festival di Sanromolo, ma il ragazzo è in preda all’emozione e ha la più pallida idea di cosa stia succedendo intorno a lui. In compenso però, Pif raccoglie le adesioni cantate di Francesco Sarcina, Arisa, MAlika Ayane, Noemi e Claudio Baglioni. In conclusione, le certezze derivate da questa esperienza: Sanremo si scrive tutto attaccato, la Casta è “gnocca” dal vivo, Grillo non conosce Gianfranco Agus, la Marini ha labbra ciclopiche, essere il sosia di qualcuno può farti sentire meglio. L’ultima anteprima finisce con le immagini dell’Ariston vuoto.
In sella a una bicicletta, Terence Hill arriva all’Ariston. La musica in sottofondo è il celebre fischio degli Oliver Onions, la colonna sonora di Lo chiamavano Trinità; in scena però c’è Don Matteo. Il prete è venuto per celebrare un matrimonio e…scendono le scale vestiti da sposi Fabio Fazio e la Littizzetto!
Hill accetta di celebrare il matrimonio in cambio che Luciana non dica più parolacce; l’unica licenza poetica che le viene concessa è “pirla”. Le nozze vengono celebrate; in sottofondo: «E non ci lasceremo maiiiiiii, abbiamo troppe cose insiemeee». Stasera almeno si comincia con brio.
Il conduttore riepiloga la classifica provvisoria; intanto un saluto alla giuria di qualità. Le canzoni in gara sono ora 13, vista l’esclusione di Riccardo Sinigallia.
Le prime posizioni Renga, Arisa, Rubino, Perturbazione; ultimo Frankie Hi-Nrg.
Primo cantante ad entrare, Giuliano Palma: Così lontano. Vessicchio consegna un fiore alla Littizzetto, incurante che abbia appena “sposato” per fiction sanremese, Fazio; tanto lei è per la coppia aperta. Giacca nera e cravatta, stasera Palma è senza occhiali da sole.
Seconda cantante, Noemi; canta Bagnati dal sole. Stasera sfoggia una delle sue mise più sobrie, per quanto il concetto di sobrietà possa addirsi all’abbigliamento da palco della rossa artista. Primo blocco pubblicitario.
E’ il turno di Ron con il folk fischiettato di Sing in the rain.
Nel frattempo, la Littizzetto si è tolta l’abito bianco per indossarne uno nero molto elegante, dato che questa sarà la sua “prima notte di nozze”.
Codice 04 per Arisa, in tubino nero con maniche lunghe. Il brano è Controvento.
E’ adesso il turno di Francesco Sarcina, il cantante dal selfie compulsivo: Nel tuo sorriso. Invece del selfie, stasera il cantante ha salutato il figlio Tobia.
Ad ogni modo, secondo blocco pubblicitario.
Ecco Crozza, che sentiamo fuori campo: ha paura di entrare; il riferimento è alle contestazioni, poche per la verità, dell’anno scorso. Eccolo dunque che entra portando uno scudo con scritto “pace” che gli nasconde il viso; Fazio lo convince a toglierlo.
Applausi del pubblico. Si ironizza su quanto accaduto all’Ariston nel 2013, poi il comico inizia il suo monologo dai toni patriottici.
L’Europa non ci capisce, tant’è che noi siamo sempre il finale della barzelletta, dove ci sono un francese, un tedesco e un italiano. Oscilliamo sempre tra la grande bellezza e l’enorme disastro, dice, ma all’Europa chi gliel’ha insegnata la bellezza se non noi? Solo che produciamo sia Michelangelo che Giovanardi; il punto quindi, è che dobbiamo migliorare Giovanardi.
Crozza si lancia in un pezzo che esalta le scoperte degli italiani mettendoli in contrapposizione con gli altri europei che, in confronto, non hanno inventato niente.Ce n’è per John Elkann: i giovani non lavorano perché preferiscono stare a casa, piuttosto stanno a casa perché non lavorano. E soprattutto non hanno ereditato la Fiat dal nonno.
L’impostazione del pezzo di Crozza ricorda a tratti Benigni, quando il comico toscano esalta le bellezza dell’Italia. Lezione di storia troppo lunga: Crozza è un formidabile imitatore, ma senza i suoi personaggi non morde; anzi, alla lunga annoia.
Il monologo termina con un momento musicale in cui l’artista sfoggia le sue doti canore. Fazio rientra in scena, e finalmente arriva una delle maschere di Crozza: Matteo Renzi. Torna la capacità del genovese di cogliere il personaggio, ma dura pochissimo.
E’ ora il turno dei Perturbazione, con L’unica. Fazio alla collega: «Dai, andiamo a ballare»
La gara prosegue: Giusy Ferreri, elegantissima in abito lungo nero, maniche di strass color oro e spacco vertiginoso; la canzone è Ti porto a cena con me.
Tocca a Francesco Renga, al momento primo nella classifica provvisoria: Vivendo adesso, scritta da Elisa. Gli applausi del pubblico al momento del suo ingresso sul palco, lasciano intuire che in sala sia uno dei favoriti. Un (altro)minuto e mezzo di pausa.
Clip introduttiva di Luciano Ligabue; si ritorna sul palco e partono le note di Certe notti. Segue Il giorno di dolore che uno ha; per la serata, il rocker di Correggio ha scelto una dimensione da unplogged, con violini in sottofondo.Per il singolo Il sale della terra invece, si alzano le luci: chitarre, bassi e batteria si impadroniscono dell’Ariston; finalmente il rocker sta rockeggiando. Fazio dice che dietro le quinte ha ballato come un pazzo, cosa che non succedeva dall’82. Ascoltiamo adesso Per sempre, e le luci si riabbassano.
Il conduttore lancia la pubblicità: «Tra un’oretta sapremo chi ha vinto». Dunque verso mezzanotte. Prendiamo appunti.
Canta Renzo Rubino: Ora. Rubino è dell’88, e ha già un suo stile: non insegue il melenso neomelodico come fanno molti suoi coetanei, ex Amici e non. Noi lo apprezziamo; se vincesse non ci dispiacerebbe affatto.
E’ ora la volta di Antonella Ruggiero con Da lontano. Voce raffinata e acuti a profusione. A ricordare il numero per il televoto, Pif; l’autore del Festival di Sanromolo presenta poi i prossimi concorrente in gara: si tratta di Rapahel Gualazzi e The Bloody Beetroots con il brano Liberi o no.
Al suo quarto Festival di Sanremo, ora Cristiano De André: Il cielo è vuoto.
Applausi per lui. Che potenza, commenta la Littizzetto.
Infine, ultimo artista in gara, Frankie-Hi Nrg con Pedala.
E per rimanere in tema di bellezza, ecco Claudia Cardinale; con una carriera di 140 film alle spalle, l’attrice racconta che guardava Sanremo insieme a Luchino Visconti. La Cardinale annuncia che il premio della sala stampa intitolato a Lucio Dalla va ai Perturbazione. Il premio della critica Mia Martini va a Cristiano De André per la canzone Invisibili, quella con cui il cantante avrebbe voluto gareggiare. Ancora pubblicità, poi Stromae.
E’ mezzanotte, in questo Festival l’orario dell’ospite internazionale: lui è il belga Stromae con il brano Formidable. Stop al televoto: la gara finisce. Stabiliti quindi i primi tre, il televoto si azzererà: gli artisti si esibiranno nuovamente e ci sarà il rush finale.
Fazio fa esibire di nuovo Riccardo Sinigallia perché gli fa piacere. E soprattutto perché ha annunciato che non farà ricorso, aggiungiamo noi. Che peccato l’esclusione: Prima di andare via era il giusto mix tra sound radiofonico, testo non banale e un minimo di ispirazione artistica.
Conosciamo i tre finalisti: Renzo Rubino, Raphael Gualazzi e Arisa. Pubblicità, siamo al settimo blocco.
Vengono riassegnati i codici per il televoto finale. I finalisti si esibiscono di nuovo: il primo è Renzo Rubino. Clip con le immagini della città di Sanremo.
Ascoltiamo ora il secondo finalista: Raphael Gualazzi & The Bloody Beetroots. Fazio si rivolge alla giuria di qualità che sta votando; Silvio Orlando fa un in bocca al lupo a Sorrentino per gli Oscar.
L’ultima ad esibirsi, col codice 3, è Arisa. Ancora qualche minuto per votare.
Sanremo continua, ma solo dopo l’ottavo blocco pubblicitario.
Rivediamo i giovani: Bianca con Saprai. Poi Vadim con La modernità; sentiamo la Littizzetto che si lascia sfuggire un «Ma di che?!?» I giovani eseguono solo il ritornello del loro pezzo. Dopo Vadim, Filippo Graziani con Le cose belle e Veronica De Simone con Le nuvole che passano. Tocca poi a The Niro con 1969; lo segue il terzo finalista: Zibba con Senza di te.
Secondo classificato, Diodato con Babilonia, ed infine il vincitore: Rocco Hunt con Nu juorno buono. Stop al televoto. Conosceremo il vincitore subito dopo la pubblicità.
Virzì consegna il premio per miglior testo, il premio Bardotti, che va a Invisibili di Cristiano De André.
Nel frattempo in rete, il Corriere della Sera ha già annunciato come vincitrice Arisa; Fazio e Littizzetto ignari, ringraziano la squadra di lavoro. E’ l’una di notte passata, finalmente l’annuncio: vince Arisa. Dopo il secondo posto nel 2012, la medaglia d’oro.
Il sindaco di Sanremo si complimenta con l’artista, poi annuncia che lunedì saranno stanziati 150mila euro per l’Orchestra Sinfonica.
La prima impressione di Arisa: «tutto ok». Prima di cantare ringrazia, poi, rivolta al pubblico: «Non vi meravigliate. Io non mi scompongo»
Purtroppo però, come si usa già da qualche anno, il secondo e il terzo posto non sono stati annunciati.
Ad ogni modo, questa discussa edizione del Festival si conclude qui: con Arisa che canta e i commentatori in rete che sanno il nome del vincitore già da qualche minuto.
Ma non finisce qui: parleremo ancora di Sanremo domani, duranti gli appuntamenti domenicali .