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Intanto da La7 fanno sapere che la prima puntata del nuovo talk show di Floris sarà incentrata su Renzi, il programma dei mille giorni e le critiche dell’Europa, L’appuntamento è dalle 21.10 su La7, quando in contemporanea, senza neppure un micro-secondo di anticipo o ritardo prende il via anche Ballarò. In questi casi è fondamentale non dare all’avversario alcun vantaggio che possa fidelizzare il pubblico su un canale o l’altro.
Dunque Floris si gioca tutto all’esordio su Renzi e il programma dei “mille giorni” e le critiche dell’Europa. A parlarne in studio, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, la presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani (PD), la senatrice di Forza Italia, Manuela Repetti, il presidente di RCS Libri, Paolo Mieli, il fondatore del movimento politico Italia Unica, Corrado Passera, il Presidente BNL, Luigi Abete e l’imprenditore Guido Martinetti.
{module Google richiamo interno} Il talk sarà aperto dalla copertina di Maurizio Crozza a cui seguono, nel corso della puntata, un faccia a faccia tra il presidente del Senato Pietro Grasso e il segretario generale della CEI, mons. Nunzio Galantino, e un’intervista al giornalista e fondatore del quotidiano la Repubblica, Eugenio Scalfari. In scaletta il sondaggio di Nando Pagnoncelli (Ipsos).
Passiamo a Ballarò. Si inizia in prima serata su Raitre con una sorta di editoriale di Massimo Giannini. Poi la copertina di Roberto Benigni, un regalo che il comico fiorentino ha voluto fare alla Rai, recitano all’unisono Giannini e Vianello, il direttore della terza rete. Giannini annuncia anche il faccia a faccia con Romano Prodi e la presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Domenico Del Rio e del direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli tra gli ospiti.
Le puntate dei due talk show rappresentano un’incognita per ambedue i conduttori. Massimo Giannini nega vigorosamente che la Rai possa mettersi a fare la guerra per accaparrarsi gli ospiti. Giannini sottolinea che si insegue solo la qualità perchè la Rai è servizio pubblico. Non solo: il nuovo conduttore si spinge oltre e afferma che si ricorrerà agli ospiti solo quando sono funzionali al programma e, soprattutto, quando avranno qualcosa da comunicare.