Scambio di battute, “lo sapevate che Zelig è fatto da comici” dice Forest. Nel frattempo arriva il “povero Salvatore” con una incirsione sul palcoscenico.Il primo comico ad approdare sul palcoscnico è il Mago Oronzo, al secolo Raul Cremona.
“Il mago Oronzo con una grande panza” vuole dare la sensazione di un uomo laido: dice che ha una canotta double face, sporca di dentro e di fuori. Si esibisce in sconclusionati giochi di prestigio infarciti di volgarità anche sulle funzioni corporali.
Segue l’intervento di Fabio De Luigi che propone la parodia di Carlo Lucarelli impegnato nel suo ex programma Blu notte (andava in onda su Rai3). Il finto Lucarelli interagisce con Cristiana Capotondi: seguono battute scontate tipo “l’uomo che sussurrava a Cavalli”. Parla poi della balistica di Marostica che deve scoprire dei cadaveri con un distanziometro. Alla fine Forest con lo stesso apparecchio lo mette fuori combattimento. Segue la reclame del film Soap opera.
Dopo un intervento dei Borotalco, altre battute. Poi arriva Dario Vergassola: Naturalmente è in promozione con il suo libro La ballata delle acciughe. Vargassola sottopone Bianca balti ad una intervista secondo il suo stile. La Balti non fa che ridere più o meno apertamente. Mai ascoltata una frase di senso compiuto, fino ad ora.
Il prossimo gruppo di comici sono Ale e Franz: ripropongono il medesimo schema della prima puntata: i due anziani di cui uno davvero decrepito, si incontrano per disputare una partita a carte. Nonostante la ripetizione delle battute e della situazione, sembrano i meno peggio della serata. Anche loro sono caduti nella trappola della battuta poco ortodossa.
Dopo la pubblicità si torna in studio con Bianca Balti che si è cambiata d’abito. E subito dopo viene presentato Enrico Bertolino, definito il comico milanese per eccellenza.Con il solito tormentone che a Milano si lavora, l’intervento ha avuto battute polemiche sull’articolo 18 e sulla incongruenza delle linee della metro. Anche lui non è stato immune da battute grossolane che ha fatto dire addirittura da Obama. Poi si è prolungato, oltre misura, nella disavventura di un vecchietto che va a fare un massaggio dai cinesi.
Sdrumo, al secolo Alessandro Betti, imiita un rap con battute inconcludenti. A lui si aggiunge Olmo che interagisce a suon di rap fino a rotolarsi a terra, in performance davvero discutibili.
Dipo un’altra serie di battute veloci alla maniera di Mr Forest, arriva sul palcoscenico il professor Antonio Ornano. Semre argomenti a sfondo sessuale: parte dalla monogamia degli animali per arrivare ad una serie di equvoci comportamentali ovviamente a doppio senso. E’ stato un ciontinuo susseguirsi di battute spesso grossolane.
Il Trio Medusa ripropone la performance della scorsa settimana: cercare nelle canzoni straniere delle frasi nascoste in italiano.Naturalmente anche in questa esibizione la grossolanità è sempre presente.
Il prossimo artista, dice Mr Forest, è nato e cresciuto a Zelig: si tratta di Giovanni Verna.Racconta le disavventure di una famiglia napoletana e di una veneta che, per un disguido, vengono sistemati in una stanza singola dalla reception dell’albergo in cui vanno ad alloggiare. E’ l’unico che non è caduto nelle volgarità gratuite usate a profusione da tutti,Bianca Balti compresa.
Il duo Nuzzo e Di Biase, scimmiottando un po’ Sandra e Raimondo, commentano a letto alcuni eventi di parenti, amici, personaggi noti: ambedue hanno in mano il tablet.
Subito dopo ecco l’Ingegnere che si occupa dell’Expò ma anche lui cade in una serie di volgarità e battute grossolane. Ironizza sulla curruzione legata all’evento e litiga con il suo microonde. Ribadisce che lui è tranquillo perchè non si muove mai da casa e quindi gli arresti non gli fanno paura.
E’ la volta di Gene Gnocchi con la band I figli di Renzi. Siamo ad un livello leggermente meno peggio: l’abbigliamento della band è singolare, qausi incredibile. Le battuta hanno spaziato dalla Merkel al vangelo secondo Matteo. ma anche Gnocchi è caduto in qualche volgarità che confligge con il suo umorismo, quasi sempre di discreto livello.
Dopo il balletto i saluti.
Arrivederci alla prossima puntata.