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I personaggi intervenuti, infatti, saranno sottoposti ad una serie di prove e di esperimenti dinanzi al pubblico presente in studio e ad un team di scienziati. Non sempre, anticipano gli autori, le prove saranno semplici. Al contrario: accanto a esperimenti singolari e imprevedibili ce ne saranno altri anche rischiosi. Bisognerà piegare la testa e accettare “in nome della scienza”.
Ma non crediate che sia finita qui: il programma risponde anche a quesiti di grande rilevanza del tipo: “Può un gamberetto correre più veloce di un uomo?” oppure “È possibile scalare una parete usando un aspirapolvere?”
Max Giusti, nell’inconsueto ruolo di “divulgatore scientifico”, prima spiega la teoria di un esperimento, poi procede alla parte pratica. La trasmissione si divide in diversi momenti:
Il primo ha per titolo “Lo faccio per la scienza”. In questo spazio Giusti chiede ad ognuno degli ospiti di “immolarsi in nome della scienza” e contribuire alla riuscita degli esperimenti, costi quel che costi.
{module Google richiamo interno} Naturalmente “immolarsi per la scienza” significa anche partecipare in prima persona a prove apparentemente incredibili come correre su una piscina di crema pasticciera senza affondare. Impossibile? Neppure per sogno: gli esperti della squadra del programma spiegheranno come invece, tutto questo si possa realmente verificare. Ci saranno rischi? La risposta è naturalmente negativa: ma le motivazioni le ascolteremo in diretta nel corso del programma. Inoltre, gli ospiti potranno anche essere solo testimoni di esperimenti.
I filmati rappresentano la seconda fase del programma.
In una trasmissione con pretese scientifiche (nonostante la presenza come conduttore di un comico) non possono mancare i filmati e i documentari. Alcuni, avvertono gli autori, cambieranno radicalmente, il modo di vivere e le abitudini quotidiane. Qualche esempio: scopriremo che i piccioni riconoscono i visi umani e che, scaricando lo sciacquone, i batteri possono raggiungere lo spazzolino da denti se è a meno di 2 metri di distanza.
Terzo spazio è rappresentato dalle domande del pubblico all’insegna di “Un mio amico mi ha detto”.
E’ il momento delle domande che il pubblico in studio può rivolgere agli esperti per avere dei chiarimenti su alcuni dubbi e sfatare leggende metropolitane o presunte verità basate soltanto sul “sentito dire” che amplifica gli aspetti incredibili della notizia. A domande del tipo: “E’ vero che i mancini vivono meno dei destrorsi?”, oppure “E’ vero che avere un piercing sulla lingua aumenta le possibilità di essere colpiti da un fulmine?”, gli esperti risponderanno con chiarezza cercando di dipanare ogni perplessiva basata sul “sentito dire”. Ma dovranno prima sorbirsi i commenti divertiti del pubblico.
Potrà il conduttore esimersi dal prestare il proprio corpo alla scienza? Proprio no. Ed ecco l’ultima fase del programma, “Gli esperimenti del conduttore“, nel corso della quale Max Giusti si sottopone ad un esperimento che cambia settimana dopo settimana. Ma non sarà solo: la cavia umana di nome Max Giusti avrà bisogno dell’aiuto di uno dei personaggi ospiti presenti in studio.
Max Giusti conduce su Radio2 SuperMax, ogni mattina dalle 10,30 alle 12. Mentre su Rai2 va in onda nel pomeriggio la versione televisiva del programma.