Il primo appuntamento con il talk show ha dedicato uno spazio molto consistente a Bennet ed al suo avvocato, Gordon Sattro, che, in un’ora e mezza, hanno risposto alle domande di Massimo Giletti.
Giletti ha gestito la lunga chiacchierata con molta furbizia. Infatti Jimmy Bennett e l’avvocato sono entrati in studio verso le 22:40 proprio nello stesso momento in cui, su Rai 1, stava andando in onda l’intervento di Luciana Littizzetto all’interno della prima puntata di Che tempo che fa.
La collocazione, studiata a tavolino aveva come fine di sottrarre telespettatori alla concorrenza, proprio nel segmento più seguito della prima parte di Che tempo che fa. Inoltre nel corso della puntata, mentre si parlava in studio di vitalizi, Massimo Giletti ha mostrato più volte il giovane attore statunitense dietro le quinte dello studio in attesa di entrare e di essere intervistato. In questo modo il caso Bennett-Asia Argento ha aleggiato sulla puntata d’esordio e tutto è apparso sapientemente confezionato per sottolineare ancor di più lo scoop internazionale fatto da La7.
Massimo Giletti ci ha tenuto a mettere in evidenza che la rete di Urbano Cairo in effetti non ha molte risorse economiche. Ciononostante Jimmy Bennett ha accettato l’invito della tv italiana per la prima volta dopo il presunto scandalo delle violenze sessuali.
L’intervista è durata troppo a lungo. Giletti ha iniziato a ricordare, del suo interlocutore americano l’infanzia, il ruolo di attore già da quando aveva 5-6 anni. Bennet ha ricordato, su domanda del padrone di casa, il film che a 7 anni aveva girato con Asia Argento nella parte del figlio.
Si è avuta la netta sensazione che tutto fosse stato rallentato volutamente per fare in modo che l’intervista si potesse prolungare il più possibile. Naturalmente è stato concordato a priori il tempo della durata e Giletti, domanda dopo domanda, ha cercato di mettere in difficoltà Bennet. L’attore e l’avvocato devono essersi accorti di questo atteggiamento perché ad un certo punto Bennet ha esplicitamente fatto notare a Giletti che l’intervista stava prendendo una piega inaspettata.
Bennet ha chiesto innanzitutto di togliere l’immagine della figlia di Dario Argento che campeggiava sullo schermo dello studio. Inoltre si è rifiutato di rispondere a qualche domanda troppo intima e personale.
Tutto ciò che è accaduto prima dell’intervista a Bennet è rimasto sullo sfondo.
La puntata infatti, oltre a finire ampiamente dopo mezzanotte, ha contemplato anche un intervento di Marco Travaglio a favore di Asia Argento.
Come al solito Massimo Giletti rende estremamente lunghe le puntate di Non è l’Arena. Intanto l’intervista a Bennet è durata dalle 22:40 alle 00:20, mentre la puntata si è conclusa circa all’una di notte.
Infatti subito dopo l’intervento di Travaglio c’è stato il talk show dedicato all’argomento violenza con la presenza di sessuologi ed esperti. Vi ha partecipato anche Nunzia De Girolamo che da quest’anno fa parte del team di Non è l’Arena.
Giletti è molto bravo a tirare per le lunghe le puntate delle sue trasmissioni, non solo per c reare l’aspettativa legata a certi ospiti “importanti”, ma anche per coprire interamente la trasmissione cui palesemente si contrappone: Che tempo Che fa, di cui riesce spesso a mettere in ombra alcuni momenti clou (Littizzetto?).Va detto però che”Non è l’arena”, più procede nella serata e più perde mordente, anche quando gli argomenti si fanno più pruriginosi (vedi la vicenda di Asia Argento, per tutte).
Giletti magari è anche un buon giornalista televisivo, ma per condurre una trasmissione molto più breve e meno confusa. Mi permetto di dargli un consiglio: attento alla costruzione delle frasi e all’uso degli aggettivi.
Ciao.