L’attrice non è stata invitata contrariamente a tutte le altre protagoniste. E questo già limita la credibilità di La tv delle Ragazze-Gli Stati Generali 1988-2018 la cui prima puntata è andata in onda su Rai 3 mercoledì 8 novembre. Un’artista è stata discriminata e non se ne conosce il motivo, perchè nessuno ne ha giustificato l’assenza.
Al contrario: un silenzio assordante ha accolto la notizia nonostante il rammarico dell’interessata espresso su Twitter. Ma ci sono stati altri handicap nella puntata d’esordio della trasmissione che ha rappresentato anche il ritorno in Rai di Serena Dandini.
L’obiettivo di rappresentare l’evoluzione della società e dei costumi in tre decenni, è stato solo in parte centrato. Molto superficialmente e con il medesimo stile “dandiniano” si sono messe in scena situazioni che avrebbero dovuto fare da collante tra l’edonismo degli anni Ottanta e la delusione del 2018 presentata in tutte le sfaccettature, dalla politica all’economia, dallo spettacolo alla storia. Il tutto sotto la lente di un’ironia che pure ha avuto picchi soddisfacenti in alcune parodie come quelle di Maria Elena Boschi e Marco Travaglio: ambedue realizzate da Sabina Guzzanti.
La Boschi, il cui unico desiderio è di essere ammessa nel prossimo cast di Ballando con le stelle e si “allena” alla danza con un maestro vero: Simone De Pasquale, è la perfetta commistione satirica tra spettacolo e politica. L’esponente del PD si spaventa dinanzi al possibile voto della giuria, voto che dovrebbe essere eliminato. La parodia di Travaglio, invece, che attacca se stesso e si mostra tronfio dei sui tanti meriti, centra l’obiettivo di mettere in evidenza i lati più caratteristici e sensibili della personalità del direttore.
La Dandini con le sue ragazze ha proposto un pout pourri di “sacro e profano”: la satira e la realtà, il vero e il falso, con le presenze di Emma Bonino e della docente di fisica Elena Ioli. Un esperimento già realizzato in passato.
Sono state riproposte le false pubblicità realizzate oggi ed alcune andate in onda 30 anni fa: spesso appariva difficile distinguerle, a dimostrazione che dopo tre decenni il linguaggio, pur essendosi evoluto, ha mantenuto molti standard.
Inoltre in alcune fasi si respiravano atmosfere da Zelig con i monologhi delle protagoniste sottolineate da risate. Tra le performance meglio riuscite, quelle di Paola Cortellesi che impersonava Eva in un improbabile Paradiso Terrestre, di Cinzia Leone nella parte della della signorina Maccaroni che non è andata ancora in pensione.
Debole l’intervento di Carla Signoris: la signora Crozza avrebbe potuto dare di più. Malinconico, ma incisivo, l’intervento di Lella Costa che ha parlato del tempo che passa proiettando i telespettatori nel suo passato giovanile quando nessuno in autobus si alzava per cederle il posto. Anche Geppy Cucciari che ha concluso la puntata è apparsa abbastanza ingessata e poco convincente nel suo intervento.
Il legante tra la comicità di ieri e di oggi non ha tenuto: le due realtà sono restate divise e non si è creato nessun amalgama. Quella di oggi è più fragile, più debole,meno dissacrante. Infine: l’effetto amarcord è stato contenuto: la triste sensazione del tempo trascorso è stata ben gestita.
Era un programma divertente 30 anni fa, oggi è solo un prevedibile e scontato attacco femminista nei confronti degli uomini, un inneggiare ai diritti (solo diritti ovviamente)delle donne, anche di essere omosessuali e sbandierare i “passi avanti”, quali? Forse il contributo allo sfascio della famiglia in una società marcia che rivendica ogni possibilità femminile, anche le più discutibili, con i soliti pretesti di anni di sottomissione.Singolarmente le donne sono tutte “toste”, tutte in gamba…non se ne può più.Serena Dandini tanto simpatica nel passato è caduta nel peggiore qualunquismo, nel piattume del periodo attuale:in realtà lo immaginavo ma l’importante è fare audience…