Il nuovo talent di Rai 2 ha esordito martedì 20 novembre in prima serata. Fin dalle prime immagini ha cercato di comunicare una sensazione rassicurante, in modo da prendere subito le distanze dal cooking di Sky Uno. A conferma l’ambiente quasi bucolico, campagnolo, circondato di verde, in cui si sono svolte le prove. E questa vorrebbe essere una prima differenza con il cooking della piattaforma satellitare che selezionava i concorrenti da ammettere alla gara, proprio nelle cucine Sky. Insomma Il Ristorante degli Chef vuole accreditarsi come il MasterChef della tv generalista.
Una scommessa voluta dal direttore Andrea Fabiano che ha pensato fosse tempo di aprire le porte della rete a spadellamenti vari. Ed ha creduto di dedicare una prima serata ad un format purtroppo già immensamente sfruttato, entrato nell’immaginario del pubblico per la crudele severità di un Carlo Cracco, di un Jo Bastianich o di un Bruno Barbieri che si permettevano il lusso di lanciare i piatti dei concorrenti nella spazzatura a sottolinearne lo sgradevole gusto.
Qui siamo su Rai 2 e tali gesti non sono consentiti, ma i tre giudici, immancabilmente, non nascondono di ispirarsi ai loro più noti, ma solo televisivamente, colleghi.
I tre Chef stellati Andrea Berton, Philippe Léveillé e Isabella Potì hanno assaggiato, valutato, bocciato e promosso, i concorrenti aspiranti Chef con la medesima tecnica del più noto cooking show e con le solite dinamiche a metà strada tra un reality ed un talent. Anche la voce fuori campo, femminile, assomiglia inequivocabilmente, a quella di MasterChef.
Risultato: clonare un prodotto televisivo si rivela sempre un’operazione sbagliata. Rai2 poteva pensare a differenti progetti da inserire in palinsesto. Se il telespettatore ascoltasse soltanto l’audio de Il Ristorante degli Chef, avrebbe il serio dubbio di essere in presenza di MasterChef. Si accorgerebbe della differenza soltanto dinanzi alla giuria che non riconoscerebbe perchè i componenti sono nuovi per la tv generalista.
I tre chef, infatti, presentati all’inizio della trasmissione, sono stati scelti con l’obiettivo di giudicare severamente ma nel rispetto del concorrente. Novità la giovane Isabella Potì, solo 23 anni, che deve rappresentare il talento delle new generation, la professionista riuscita ad affermarsi in Italia evitando di espatriare per lavorare nei ristoranti stranieri e poi tornare senza aver raggiunto il proprio obiettivo.
La presenza di una Chef, per di più giovanissima, vuole valorizzare la professione che, tradizionalmente, è appannaggio maschile. Ma non basta per salvare Il Ristorante degli Chef da un percorso scontato e senza alcun elemento di originalità.
Tutto identico, dunque, con una ulteriore aggravante: in contemporanea su Tv8 andava in onda la replica della settima edizione del “vero” MasterChef. Cambiando tasto del telecomando, ci si accorge che Il Ristorante degli Chef è completamente sovrapponibile. Un piccolo dettaglio che forse Rai 2 non aveva valutato nel disporre la messa in onda del suo cooking generalista.
Infine: in questo periodo sta andando in onda su Sky Uno la quinta edizione di un altro talent: Hell’s kitchen la cui programmazione, dal martedì, collocazione originaria, sarà spostata al venerdì per evitare un’altra imbarazzante sovrapposizione per Rai2.