La prima puntata è andata in onda venerdì 8 marzo in prima serata. Protagonisti Giorgio Pasotti e Ambra Angiolini al suo debutto nella serialità televisiva.
Solo nello scorso autunno Rai 1 aveva trasmesso una serie analoga dal titolo Scomparsa, interpretata da Vanessa Incontrada e Giuseppe Zeno. Anche qui era svanita nel nulla una sedicenne. Set della vicenda la cittadina di San Benedetto del Tronto in cui l’apparente normalità degli abitanti nasconde segreti inconfessabili.
Medesimo schema per Il silenzio dell’acqua: cambiano i protagonisti, le città e le rete televisiva, ma la storia presenta gli stessi ingredienti.
Vi si aggiunga poi la pretesa di voler evocare Twin Peacks con il chiaro riferimento alla protagonista Laura Palmer il cui cadavere veniva ritrovato all’inizio della serie. Medesimo incipit per Il segreto dell’acqua: la sedicenne scomparsa si chiama proprio Laura e i telespettatori, da viva, la vedono solo qualche manciata di minuti.
Il corpo senza vita è il punto di partenza per cominciare a scoperchiare segreti e incuriosire il pubblico. La sceneggiatura è scritta in maniera abbastanza scontata con l’intento preciso di gettare ombre e sospetti su tutti gli abitanti del piccolo centro immaginario di Castel Marciano. Ognuno potrebbe essere il colpevole, persino il figlio del poliziotto che conduce le indagini, un Giorgio Pasotti che, diligentemente, ha svolto il compito affidatogli senza mai dimenticare la sua esperienza in Distretto di polizia.
Ambra Angiolini nel ruolo del vice questore di Trieste, Luisa Ferrari, è apparsa tra i personaggi più credibili. Si nota lo sforzo realizzato per immedesimarsi al meglio nella poliziotta. Mediocre e non convincente, invece, è la recitazione di Valentina D’Agostino che impersona la madre della sedicenne scomparsa e poi uccisa. Non ha saputo rendere completamente il pathos della tragedia.
La sceneggiatura, inoltre, ha attinto a piene mani anche da Broadchurch serie televisiva britannica interpretata da David Tennant e Olivia Colman. Ne è scaturito un racconto che procede abbastanza lentamente tra il chiaroscuro dei protagonisti mai fissati definitivamente nelle categorie del Bene e del Male, ma sempre in bilico.
Un elemento decisamente positivo sono gli esterni: belle le inquadrature dei luoghi dove è stata girata la serie, Duino e Muggia nei pressi di Trieste. Buona la fotografia: ha saputo cogliere i particolari di un paesaggio seducente circoscritto, però, in inquadrature che si ripetono spesso identiche a quelle già viste.
Infine: la rappresentazione degli adolescenti è apparsa abbastanza superficiale, almeno nella prima puntata. I ragazzi, compagni di Laura che frequentano la scuola alberghiera di Castel Marciano, hanno un ruolo fondamentale nella morte della loro compagna ma il rapporto che li lega e la dinamica relazionale sono stati affrontati in maniera marginale nel racconto televisivo.
Ci auguriamo un miglioramento nelle prossime puntate, soprattutto dal punto di vista drammaturgico.