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Venerdì 18 ottobre, su NOVE, è andata in onda una nuova puntata di Fratelli di Crozza. Lo show, come sempre, è visibile, in diretta, dalle 21:35. Al centro delle scene c’è il comico Maurizio Crozza, che durante l’appuntamento esegue imitazioni e monologhi. Con essi, commenta i principali fatti di attualità. Al suo fianco torna la spalla comica Andrea Zalone e Simone Belfiore, che cura gli accompagnamenti musicali.
Fratelli di Crozza 18 ottobre, la Premier Giorgia Meloni
Fratelli di Crozza del 18 ottobre inizia con l’imitazione di Giorgia Meloni: “Ho fatto il record, sono una grande, mi do il cinque da sola. Ho dato una Niagara di soldi alla sanità, ben tre miliardi, un record. Saranno disponibili subito? Beh, abbiamo un limite di prelievo del bancomat, poi dobbiamo trovare il modo per trasportarli. Abbiamo fatto sparire tutti i migranti, ne abbiamo portati ben undici in Albania“.
Il comico entra in studio e parte con il monologo: “Colpo di scena: il giochetto dei migranti in Albania è costato 18 mila euro a persona, ed ora devono tornare. Con quello che hanno speso potevano benissimo pagargli l’università ad Harvard. La Meloni ha fatto un record: ha fatto fare un sacrificio alla banche. Negli ultimi due anni, le banche hanno fatto un utile di 90 miliardi. Alla fine, però, non hanno fatto una tassa sugli extraprofitti, ma è solo un prestito. Il risultato? Nella maggioranza festeggiano tutti e le banche continuano a fare quello che vogliono“.
Crozza se la prende con il Ministro della Salute Orazio Schillaci: “Ma chi è il nostro Ministro? In due nessuno lo ha visto, come ha fatto a passare inosservato per tutto questo tempo?. Entro il 2026 apriranno 1400 Case di comunità, ma non c’è il personale sanitario per riempirle”.
Il Ministro Orazio Schillaci
A Fratelli di Crozza del 18 ottobre è imitato il Ministro Orazio Schillaci: “Non chiamatemi Ministro, non lo sa nessuno, al bar dell’ospedale, agli infermieri ho fatto credere che sono quello che aggiusta i flipper. Neanche mia moglie sa che sono nel governo, è convinta che io sia un rappresentante di gel per le ecografie“.
Il padrone di casa propone un focus su Marco Rizzo: “Perché un comunista se la prende con le minoranze, in questo caso quelle gay? Ho letto il programma del suo partito, penso di essere l’unico in Italia ad averlo fatto. Le sue proposte sono un insieme di cose dalla diversa ispirazione, praticamente è un menù alla carta“. Crozza imita Rizzo: “Dobbiamo sconfiggere il liberalismo, a me piacciono le donne e da questo presupposto declino il comunismo al sovranismo popolare. Io sono comunista il venerdì, dalle 14:00 alle 19:00. Prima non riesco, perché devo andare a fare la campagna elettorale per Trump“.
Crozza analizza la storia della FIAT, che dopo varie fusioni (e tanti finanziamenti) si è trasformata in Stellantis. Fra i più critici c’è Carlo Calenda, che ora è imitato dal conduttore. Il finto leader di Azione: “John Elkan dovrebbe venire in parlamento sui ceci, ma non ho il numero per chiamarlo. Ho provato a chiamare alla FIAT e ho chiesto di parlare con John, ma alla fine mi hanno convinto a comprare una Panda Euro 2, con la quale non posso neanche circolare in centro. Io, comunque, non demordo, anche se mia moglie la sera mi guarda con tenerezza“. Lo sketch termina con una versione adattata di Vedrai vedrai di Luigi Tenco.
Fratelli di Crozza 18 ottobre, Vincenzo De Luca
Fratelli di Crozza del 18 ottobre procede con la parodia di Vincenzo De Luca. Il finto governatore: “Io comunico al mondo i miei successi, come prevede la legge. A destra sono attaccata dalla Barbie di Garbatella, a sinistra dall’armocromatica di Zurigo, che non accetta che io mi ricandiderò per il terzo mandato“.
La serata prosegue con il ritorno del finto Red Ronnie: “Dobbiamo parlare con i legni, Vissarone mi ha detto che oramai le giornate non durano più ventiquattro ore, ma diciotto. Gli inglesi comandano tutto loro, da sempre. Mi hanno detto che hanno sentito Churchill mentre telefonava ad Hitler mentre quest’ultimo dipingeva, invitandolo a fare la guerra“.
Fratelli di Crozza del 18 ottobre termina con il finto Vittorio Feltri: “Portare i migranti in Albania è una spesa dei soldi pubblici intelligente, a cosa serve dare i soldi agli ospedali pubblici, che sono occupati dei proletari. Che poi io dico: uno già fa una vita pessima, perché vogliono guarire per allungarla?“. Termina qui l’appuntamento odierno.