Nel frattempo ci sarà modo di ripensare ad una formula che non ha nè vinto in termini di ascolto nè convinto.
Intanto mercoledì 9 novembre Lucci e la sua squadra cedono il posto alla nuova serie Rocco Schiavone interpretata da Marco Giallini nel ruolo di un vicequestore romano. La prima puntata della fiction è prevista in onda in prima serata, ma successivamente cambia collocazione e si sposta nel prime time del venerdì sera dove resterà per tutta la durata della serie composta da sei puntate.
Dal 16 novembre, dunque, Nemo- nessuno escluso riprende il suo posto nella serata del mercoledì di Rai2 e dovrebbe restare stabile. Sempre che gli ascolti riescano a risollevarsi.
Intanto gli autori e la produzione stanno cercando un aggiustamento per il programma che si è rivelato un vero e proprio flop con ascolti bassissimi e share assestato sempre intorno al 3,5%. Questo trend negativo si è rivelato fin dalla prima puntata del 12 ottobre. Pur avendo creato un consistente traffico sui social network, la nuova creatura di Alessandro Sortino non ha mantenuto le aspettative della vigilia. Ed è immediatamente crollato non riuscendo a suscitare alcun interesse da parte del pubblico.
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Nemo- nessuno escluso era considerato un programma rivoluzionario, con reportage sul campo realizzati da inviati che andavano in giro per il mondo a documentare le realtà più scomode e difficili. Era stato presentato come una sorta di fiore all’occhiello della nuova Rai 2 targata Ilaria Dallatana. Il connubio tra Sortino (strappato a Tv2000) e Enrico Lucci ( a sua volta strappato a Le iene show di cui è stato inviato per anni) non ha prodotto i risultati sperati. Troppo lungo il programma, troppo lunghi i servizi, un mix tra Le iene e programmi di Fabio Fazio come Vieni via con me. Un guazzabuglio di ospiti, nessuna linea d’azione.
Adesso, dunque, si è in fase di ripensamento e di riflessione forzata. Il programma va completamente ripensato e soprattutto deve cercare una propria identità attualmente del tutto assente. Altrimenti, meglio la chiusua di un’agonia lenta e destabilizzante.