Vediamo adesso quali saranno gli argomenti della seconda tappa del viaggio di “Italia“.
Santoro e la sua squadra hanno visitato le periferie romane di Ponte di Nona e di Tor Bella Monaca, luoghi abbandonati, veri e propri focolai dove potrebbe esplodere da un momento all’altro la rabbia e la frustrazione degli abitanti che hanno votato in massa NO al referendum. Infatti in questi quartieri il NO ha toccato il 70% sulla popolazione votante. Secondo molti questa risposta al quesito del referendum ha espresso il rifiuto della popolazione per l’attuale politica italiana. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Michele Santoro parlerà di questo risultato come di una “botta“, la stessa botta che arriva dopo il primo tiro di cocaina.
Il tema del reportage è di dimostrare come la periferia romana stia assumendo sempre più le sembianze di quella napoletana. I servizi di Santoro mostreranno l’esistenza di piazze di spaccio a cielo aperto e faranno constatare come il traffico di droga sia un vero e proprio welfare per l’intera popolazione abbandonata e lasciata fuori da tutto, da un’istruzione, dal lavoro, addirittura dalla stessa esistenza quotidiana.
Questa sera l’attenzione di Santoro è concentrata sulle periferie di Ponte di Nona e Tor Bella Monaca. Ma ce ne sono anche altre nelle quali la situazione non è molto differente. Una situazione nella capitale che purtroppo si sta anche estendendo a luoghi molto più centrali. Il pericolo è di un degrado della città di Roma che dovrebbe invece dare l’esempio a tutto il paese.
Tutte queste realtà così precarie portano naturalmente ad un aumento della disuguaglianza sociale nella popolazione. Inoltre gli abitanti delle periferie sono animati da una paura molto importante che Santoro metterà questa sera in evidenza: perdere l’identità come persone.
A tale stato d’animo si aggiunge anche la paura per l’immigrazione di massa. Tutto questo contribuisce ad infliggere alle periferie romane una serie di ferite difficili da curare se non si interviene con risolutezza e in tempi brevi. {module Pubblicità dentro articolo}
Santoro metterà anche in evidenza come questi disagi sono comuni alla gran parte delle Regioni dove la vittoria di Trump negli Stati Uniti è stata netta e decisa. Al disagio delle periferie si aggiunge quello del ceto medio che non si trova in condizioni migliori.
“Italia” è un programma ideato e condotto da Michele Santoro. La regia è di Alessandro Renna. La prossima puntata andrà in onda a febbraio 2017.
Caro Santoro,
ieri sera abbiamo avuto l’ennesima conferma, come se ce ne fosse bisogno, di un Paese dove povertà diseguaglianze, corruzione etc dilagano.
La mia personale domanda però è: ma un minimo di seria analisi di tutto ciò non è proprio mai possibile? Trattare tali temi come se fossero un tutt’uno non solo è sbagliato ma, evidentemente non porta da nessuna parte.
Le problematiche della Sicilia non sono quelle della Sardegna così come sono probabilmente diverse da quelle di altre parti d’ Italia in difficoltà. Conseguenza: necessità di diagnosi e cure del tutto o in gran parte diverse.
In qualunque seria azienda, quando si perdono vendite o quote di mercato, la prima cosa che si fa è quella di andare nel dettaglio. Solo così si ha speranza nella soluzione del problema.
Ad esempio: ma Lei è così convinto che, da una analisi puntuale, non emerga il fatto che non sia sempre tutta colpa dei politici? Noi popolo siamo sempre così esenti da responsabilità? Razzi è un anomalia del sistema o rappresenta una ben scattata fotografia di questo paese?
Ultimo punto e poi concludo: che significa ragionare sempre per categorie?: i giovani, gli anziani, i disoccupati, i pensionati…. All’ interno di ogni gruppo, come è ovvio che sia, ci sta tutto e il contrario di tutto.
Se anche nelle Sue trasmissioni si adottasse tale impostazione, sono convinto che Lei avrebbe veramente il merito di aver fatto fare un vero salto qualitativo all’ informazione e probabilmente dato una speranza in più a questo Paese.