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Come al solito, la scenografia rappresenta una “gabbia” nella quale sono virtualmente e idealmente intrappolati i telespettatori, preda di tutti i disservizi e della burocrazia made in Italy.
Al centro il conduttore che, come un domatore 2.0, cerca di aizzare i politici presenti per suscitare discussioni sopra le righe. Vedremo se questo trend, presente in passato, verrà confermato.
Intanto, nella prima puntata in onda stasera, l’argomento principale è l’immigrazione con tutte le conseguenze che sta causando in tutta l’Europa. Gli sbarchi continuano a susseguirsi e gli altri paesi hanno finalmente capito che il problema non è solo italiano o greco dove arrivano prevalentemente i profughi.
Insieme a Paragone, nello studio, ci saranno Massimiliano Fedriga esponente della Lega Nord, Cecile Kyenge del Pd, il direttore del Tg4 Mario Giordano, il filosofo Diego Fusaro e il giornalista Stefano Sansonetti. Ma sarà presente anche Francesca Barra che, insieme a Paragone, ha condotto il talk estivo In onda, proposto in sostutuzione di Otto e mezzo fino agli inizi di agosto. Successivamente, come si ricorderà, la coppia Paragone- Barra è stata sostituita da Giuseppe Cruciani e Tommaso Labate. Due esperimenti di conduzione assolutamente discutibili e fallimentari che hanno degradato la fascia dell’access prime time e della prima serata dell’emittente.
Tornando all’esordio di questa sera, previsto un collegamento da Roma con Monsignor Giancarlo Perego della fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale italiana.
La parte musicale è sempre presente nei programmi di Paragone. Ed infatti, è confermata la Skassakasta, la band che accompagna il padrone di casa nel corso dei suoi editoriali. Ma la band ha anche un ruolo più ampio come vedremo nella prima puntata.
Ci sarà anche l’inviato Giuseppe Longinotti. C’è però, una novità: sparisce la parodia del fortunato senatore Codazzo, ed arriva un altro personaggio, l’ispettore Aguzzo, funzionario Ue incaricato al controllo di tutte le direttive comunitarie. Sarà una maniera singolare di esplerare l’incarico all’insegna di un solo ed unico motto: ‘Ce lo chiede l’Europa’. Ma sarà davvero così? E’ quanto cominceremo a vedere nella prima puntata.