{module Google ads}
Il primo cittadino è divenuto protagonista delle cronache di spettacolo perché ha vietato le riprese di Gomorra 2. La serie di Sky rafforzerebbe l’immagine di una camorra piena di appeal, in particolare nella concezione dei ragazzini. A differenza del libro di Saviano, che documenta una realtà esistente, la serie venduta in tutto il mondo rafforzerebbe la criminalità organizzata.
Queste le sue dichiarazioni: «Gomorra la serie non ritengo possa essere un modo adeguato per combattere la camorra qui, semmai forse per rafforzarla…Non mi piace la serie, ritengo non renda un buon servizio alla mia città». Alla domanda se, quindi, è contrario a quanto sosteneva Borsellino, e cioè che della mafia se ne dovesse parlare il più possibile, Poziello risponde che «Gomorra il camorrista me lo dà figo, Borsellino il camorrista lo voleva in galera».
Le riprese già effettuate, spiega il sindaco, sono state girate in ambienti chiusi.
Come vi abbiamo già anticipato, OpenSpace debutterà di domenica dopo che, per due settimane, saranno andate in onda Le Iene Show. A quel punto, tornate alla collocazione del giovedì, sarà la volta della Toffa.
Intanto, giorno dopo giorno, nel sito sono state caricate diverse interviste. Una proprio alla bionda conduttrice, che invita a pensare le domande più scomode, così da rendere «meno comodi» gli intervistati.
Chi c’è nella redazione? «Ragazzi giovanissimi che non hanno mai fatto tv: li abbiamo selezionati tra i migliori, però è la prima volta che si trovano davanti alla telecamera».
Importante avvertenza: le domande vanno postate esclusivamente su www.openspace.it, non sugli account social. Né su Twitter né su Facebook dunque.
Tra i personaggi raggiunti dal programma di Italia 1, oltre a Poziello, ce ne sono molti altri. E’ possibile guardare le interviste del cacciatore di scafisti Carlo Parini, del conduttore Fabio Canino, del presidente del Comitato paralimpico Luca Pancalli, del grillino Andrea Tosatto, di Giorgia Meloni, dello youtuber Favij e, infine, dell’aspirante Miss Italia Osaremen Mangano.
Per ora, tutte le interviste condivise consistono in telefoniche: la persona che se ne occupa, è seduta a un tavolo e conversa con il suo interlocutore in vivavoce.
Il programma, che si propone di utilizzare un linguaggio crossmediale, integrando la televisione con il web, ricorre ai visitatori del suo sito ufficiale e chiede loro quali domande vorrebbero porre a una serie di personaggi. Saranno i collaboratori del programma a rivolgerle ai diretti interessati.