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Dopo una piccola introduzione di presentazione, si torna in studio con Crozza che canta una canzone dedicata al “NOVE”, dopo l’esperienza a La 7. Per 3 anni, il comico ligure con spettacoli e programmi di intrattenimento.
Presenta poi la programmazione del canale in chiave ironica. Da “Undressed” ad “Adamo ed Eva“, senza dimenticare “Malattie misteriose“. Ironizzando, Crozza dice che è sul NOVE per Soldi, o meglio per Marinella Soldi, amministratore delegato di Discovery Italia, per portare “il suo mondo”.
Prendendo ispirazione da “Cucine da incubo” di Cannavacciuolo, Crozza conia “Giunte da incubo”, con protagonista Virginia Raggi, sindaco di Roma. Il tema al centro del comizio del sindaco è, ovviamente, lo stadio. Il comico veste i panni del rinomato chef campano e sforna preziosi consigli sul progetto di realizzazione dell’impianto.
Il passaggio di consegne porta Crozza a vestire i panni di Beppe Grillo, leader del M5S. Di fronte ad una Raggi “bombardata dagli articoli di giornale”, Crozza prosegue il monologo citando Renzi e le strategie narrative de “La Repubblica” e “Libero”. Si passa a parlare di Trump e di Scalfari. Nessun quotidiano americano pare appoggiare le politiche del presidente. La stampa americana, a prescindere dall’orientamento, porta avanti un giornalismo indipendente. Pullulano i paragoni con il mondo anglosassone. Dalle 5W alle 5C tipiche del giornalismo italiano.
Il primo inconveniente tecnico impedisce di vedere il riferimento grafico alle spalle del comico. Si parla di meningite e poi di Belpietro. Crozza spara a zero sul giornalista, ora alla conduzione di “Dalla vostra parte” al posto di Paolo Del Debbio. Vengono mandati in onda spezzoni del programma. E’ l’occasione giusta per prepararsi ad una nuova imitazione.
“Dalle nostre parti” è la versione ironica del programma di Rete 4. Il comico ligure interpreta Maligno Belpietro. Il conduttore si collega con la fantomatica popolazione di Rovigo, alle prese con il problema dell’immigrazione. La discussione riprende i temi, stili e linguaggi tipici della versione reale del programma, sempre al limite del trash. “Criticare Feltri, Belpietro e Sallusti è semplice perché sai quello che vogliono. La sinistra è più difficile”, scherza Crozza, che non risparmi nemmeno Maurizio Mannoni e tutta la redazione di Linea Notte, in onda su Rai 3.
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Al rientro dalla pubblicità, collegamento con “Linea Notte, chi se ne fotte”, con Crozza nelle vesti di Mannoioni. Si parla di disoccupazione giovanile.
Dopo la chiacchierata con gli ospiti in studio, Mannoioni si collega con Giovanna Botteri, storica inviata della Rai negli USA. Ammiriamo quindi un Crozza in versione femminile, e l’imitazione è riuscita.
La scissione del Pd non poteva non essere citata negli sketch. Una divisione ritenuta inevitabile. 100 anni di scissione riassunti in 30”: Crozza ripercorre la storia delle fazioni del centro sinistra. Da PD a DP, da Speranza a Orlando: il comico ironizza indistintamente anche sull’ex premier Renzi. “Ci manca solo che la Boschi si fidanzi con Bersani e poi il caos è fatto. Oppure che Renzi perda le primarie con Emiliano”. E la prossima imitazione, dopo la pubblicità, è servita.
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Viene mandato in onda l’intervento del vero Emiliano al comizio del suo partito.
Parrucca, occhiali e barba finta: Crozza si maschera da Michele Emiliano, presidente della regione Puglia, ora candidato alla segreteria del Pd. Tra le proposte fatte da Emiliano, la cancellazione degli stipendi dei politici. “Ma io ci voglio bene a Renzi”, continua a ripetere il finto politico.
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Alle 22.40 termina il “Fratelli di Crozza” live. La puntata si chiude con “Le prove del NOVE”, in cui si vede il Crozza durante le prove dello spettacolo. A seguire la replica della prima puntata,
Per la diretta della nuova puntata, l’appuntamento è per venerdì prossimo alle 21.15.