Due momenti spettacolari che meritano una riflessione perchè stanno contribuendo ad allontanare, puntata dopo puntata il contenitore festivo di Rai2 condotto da Nicola Savino dalla banalità spesso trash che ne ha caratterizzato gli esordi. Le due nuove parodie evidenziano entrambe motivi di interesse. Ubaldo Pantani, uno dei migliori comici-imitatori attualmente sul mercato televisivo, innalzando il vero Insinna agli onori della parodia ne ha riproposto un modello molto somigliante. E lo stesso gioco dei pacchi aveva le medesime caratteristiche dell’originale: stesse scatole con numeri da chiamare, concorrente pronto a giocare, la dottoressa in collegamento telefonico. I gesti di Pantani erano molto ben studiati, se non fosse stato per i contorni del viso, l’illusione di avere in studio il vero Insinna sarebbe stata totale. La parodia di Flavio Insinna è arrivata con qualche settimana di ritardo: da troppo tempo Pantani proponeva l’imitazione di Paolo Del Debbio che, pur nella sua valenza comica, mostrava i segni della stanchezza. Stava insomma diventando obsoleta in quanto anche prevedibile.
Un altro passo importante, il primo verso una nuova vis comica più intelligente e mirata, era avvenuto qualche settimana fa con la comparsa dello spazio “Quelli che un cuore”. Nuzzo e Di Biase scimmiottano un contenitore in cui si parla “di sofferenza, di dolore e anche di morte” come afferma l’improbabile conduttrice Tiziana Perla. Ogni settimana questa padrona di casa assomiglia sempre più a Barbara D’Urso sia nel modi di atteggiarsi come l’allargare le braccia, sia nelle “faccette” che fa dinanzi ai “casi disperati” raccontati dall’ospite in studio. Inoltre ha il viso illuminato quasi fosse un personaggio sovrannaturale, si esalta dinanzi ai racconti che le vengono fatti, partecipa “con il cuore” a tutto quanto ascolta modificandone senso e contenuti secondo il suo obiettivo: perchè lei è la regina dei salotti del dolore.
In questo momento nel quale la discutibilità di Domenica live è sotto gli occhi di tutti, la parodia assume un significato preciso, ne mette in evidenza i limiti di talk show in cui domina incontrastato il trash coniugato in tutte le sue forme. Solo per fare un esempio: nella puntata di Domenica live appena andata in onda si è parlato di calendari sexy ampiamente mostrati senza nulla nascondere, toy boy accompagnati dalle rispettive stagionate partner famose, misteri sulla morte di Moana Pozzi, personaggi del sottobosco televisivo che presentano la propria famiglia. E per finire una lunga intervista alla moglie di Gianfranco Funari sull’abbandono in cui si trova la tomba del marito. Basta e avanza per accogliere con simpatia “Quelli che un cuore”.