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La serata inizia con Amani, ragazza originaria della Siria ma cresciuta a Bassano del Grappa. Quando, ad appena 16 anni si è innamorata di un coetaneo, approfittando di un errore di battitura sul passaporto, la madre l’ha portata in Siria. Una volta ad Aleppo, ancora 16enne, Amani è stata picchiata dai parenti del padre in quanto “testa calda che voleva vivere all’occidentale”. Sottrattole il telefono, obbligata a vivere secondo l’integralismo dei suoi parenti, si è accorta che lo zio le stava organizzando il matrimonio con un cugino più grande di dieci anni: avendo infatti lasciato un fidanzatino in Italia, era considerata un’impura.
Amani
Suo padre, racconta, era già in partenza per incassare il “bottino”, cioè i 5mila euro di dote con cui sarebbe stata pagata. Ad aiutarla a scappare però, è stato un altro cugino, docente 30enne che ha deciso di supportarla: è stato lui ad accompagnarla all’aeroporto.
Ma Nadia Toffa vuole analizzare la questione anche da altri punti di vista, perciò coinvolge il pubblico nella discussione. Grazie a una complice inoltre, si tenta un ennesimo “esperimento sociale” della tv italiana: Irene, questo il nome della complice, presenta ai genitori il suo fidanzato musulano. Congedato il ragazzo, la telecamera nascosta riprende la rezione ben poco entusiasta della madre.
Poco dopo entra anche Aurora, fglia di madre italiana e padre marocchino: alcune coetanee musulmane l’hanno picchiata ritenendola un “errore” del padre, che non si sarebbe mai dovuto sposare con una cristiana infedele. In realtà, racconta lei, essendo stata cresciuta nella totale libertà di scelta, la loro è invidia di quella libertà.
In studia anche serena, che invece ha scelto di convertirsi all’Islam, ma il suo contributo è poco significativo: si limita a dire che non si è sentita all’altezza di indossare il velo.
Pino Maniaci
Terminata la parte sulle ragazze dell’Islam, la conduttrice chiama Santi Palazzolo, imprenditore siciliano che ha denunciato un “paladino dell’antimafia”. Roberto Helg, rappresentante delle istituzioni, gli ha chiesto una tangente di 100mila euro: la pasticceria di Palazzolo ora rischia di chiudere. Alla discussione si aggiunge Pino Maniaci, storico direttore di Telejato.
Il giornalista ha avuto quattro auto bruciate, 40 gomme tagliate, un tentativo di strozzamento da parte del figlio di un boss; l’ultima minaccia gli è stata fatta da un magistrato, secondo cui avrebbe “le ore contate”. Ma Pino Maniaci è convinto che la sua terra abbia bisogno di “giornalisti missionari”, perciò non ha mai accettato proposte di lavoro più remunerative. E Santi Palazzolo, che pure avrebbe potuto pagare il pizzo, ha scelto di guardarsi allo specchio e, soprattutto, di poter guardare in faccia i figli.
Joe Bastianich
Il segmento purtroppo dura meno di quanto avrebbe meritato, lasciando spazio a Joe Bastianich. Si discute di cibo di qualità, dei prezzi di una cena al ristorante che, spiega lo stellato, dipendono anche dall’affitto del locale e diverse altre variabili. Quando gli viene chiesto della pubblicità di cracco, risponde che “ognuno ha il suo prezzo”.
Si parla quindi di alimentazione: non solo con lo chef, ma con una nutrizionista, un rugbista vegano e un ex culturista che segue la “paleodieta”, che prevede grandi quantità di carne rossa. C’è anche Luis, che invece è un “fruttariano”, cioè una persona che si nutre solo di frutta. La Toffa inoltre, h seguito due rgazze veneziane che, all’alba, si svegliano per andare a rovistare tra gli scarti dei supermercati: trovano cibo buttatto, ma di fatto ancora imballato, perciò perfettamente integro.
Dopo la pubblicità, il dibattito riprende con Nicolas, che segue invece il “respirianesimo”. In pratica, l’uomo mangia sporadicamente, rimanendo senza ingerire cibo per giorni: ciò di cui si nutre, è l’energia vitale.
Interviene anche il dottor D’Orta, che la conduttrice aveva già incontrato quando ha realizzato un servizio per Le Iene. Nella Terra dei Fuochi infatti, il medico promuove la dieta dei metalli, che serve appunto per espellere i metalli dall’organismo attraverso una serie di accorgimenti nella scelta dei cibi.
Mara Venier a Open Space
La prossima ospite è Mara Venier, di cui viene ricordata la strepitosa gaffe all’Isola, quando rivelò l’esistenza di Playa Desnuda. La conduttrice, ora giurata a Tu Sì Que Vales, racconta anche di quando aveva capito che per lei si sarebbero chiuse le porte della Rai, aveva annunciato che sarebbe andata in pensione per mettere le mani avanti.
La Venier ricorda anche quando la paparazzata di un suo bacio con Carraro valeva 50milioni: lai gli disse di non acquistarle, perché con quei soldi potevano partire per i Caraibi. La Toffa le mostra alcune foto di colleghe: la Venier ammette di aver litigato con la Ventura e la Clerici, salvo poi riappacificarsi con entrambe. La gratitudine va a Maria De Filippi, che l’ha “reinventata” portandola a Tu Sì Que Vales: è lì che ha scoperto il seguito giovanile e ha toccato l’affetto che il pubblico nutre nei suoi confronti.
Viene riproposta la lite tra Zequila e Pappalardo, che le costò il licenziamento: i vertici Rai le rimproverarono di non essere riuscita ad arginare i due. Riguardo Sanremo invece, sostiene che non le manchi: “non sarei in grado, io sono una da divano”. Infine per lei, una sfilata di giovani da commantare.
Altri ospiti a cui porre le domande del web, Marco Pannella e Platinette. Anche loro parlano di cibo: uno riguardo ai suoi famosi scioperi della fama, l’altro come valvola di sfogo e delusione.
Enzo Palmesano
All’una di notte, il giornalista Enzo Palmesano, licenziato per volere del boss dei Lubrano. Da un giorno all’altro il Corriere di Caserta ha smesso di pubblicare i suoi pezzi, ma dalle intercettazioni è emerso che il boss Vincenzo Lubrano faceva inquietanti paragoni a Siani.
Il direttore del giornale ha negato di averlo cacciato per aderire a una richiesta precisa da parte della mafia, ma sostenendo che Palmesano fosse una calamita da querele. Altre testate che non lo pubblicavano più, giustificavano l’operazione con l’inattendibilità del giornalista. In questo modo, gli si faceva terra bruciata intorno.
Roberto Saviano in collegamento
A scrivere della sentenza portandola all’attenziona nazionale è stato Roberto Saviano, che si collega dall’estero. Intorno alla vicenda, l’informazione nazionale non ha avuto alcuna reazione, eppure, per la prima volta, una sentenza ha stabilito che un boss ha fatto licenziare un giornalista. Il motivo del silenzio è l’opportunismo degli editori, che non vogliono infastidire i poteri forti.
Saviano si è interessato ai temi riguardanti la criminalità organizzata proprio leggendo Palmesano. I boss, spiega, non ti isolano: ti lasciano invece solo le persone come te, che si sentono in colpa nei tuoi confronti.
OpenSpace si conclude quasi all’una e mezza di notte, in una puntata infinita in cui, purtroppo, una delle parti più interessanti è stata relegata a notte fonda. Nonostante fosse in continuità logica con Maniaci e Palazzolo.
La Toffa ringrazia tutta la squadra di lavoro: la sua avventura da conduttrice, per ora, si chiude qui.
Le diversità culturali e religiose possono solo arricchire; purtroppo il mio matrimonio è finito perché l’altra persona italiano e poco religioso non accettava le mie origini… Per far funzionare un matrimonio misto ambedue devono essere “open” !