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Safiria Leccese presenta gli argomenti della puntata: un reportage dal Santuario della Madonna di Loreto con il mistero della Santa Casa, una trasferta in Francia per studiare il culto di Maria Maddalena e, come anticipato, l’intervista a Monsignor Charamsa e un colloquio con Alessandro Meluzzi, ora divenuto vescovo ortodosso.
Gli ospiti di questa sera sono: Alessandro Cecchi Paone, Paolo Brosio, Don Davide Banzato, Silvana Giacobini e Massimo Polidoro, segretario nazionale del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze).
A Loreto c’è la reliquia della Santa Casa, dove la Vergine visse insieme a Gesù e Giuseppe. Il viaggio della struttura è misterioso, la leggenda direbbe che gli angeli l’abbiano portata fino alla località dove è ubicata attualmente. Altre versioni parlano di un trasporto ad opera dei crociati.
Dai graffiti presenti sui mattoni, sembra essere stata fatta in Medioriente. A Nazareth invece c’è la grotta dell’annunciazione.
Perché la Madonna di Loreto è nera? L’interpretazione religiosa è legata al Canto dei Cantici, quella laica all’iconografia pagana della dee della fertilità, ritratte con il volto scuro. Per verificare l’esistenza di miracoli associati alla Vergine di Loreto è stato creato un apposito osservatorio che valuta ogni caso di guarigione inspiegabile dalla scienza.
Ci sono altri esempi di statuine di Madonne nere in Italia, tra essi una ad Oropa, in Piemonte, e un’altra a Tindari, in Sicilia. In totale nel nostro Paese ce ne sono più di 100.
Vicino alla Santa Casa ci sono delle suore che con le loro preghiere intercedono presso Dio per aiutare le donne ad avere figli. Viene trasmessa la testimonianza di una donna che, venuta a conoscenza delle monache di clausura che donano un nastrino azzurro alle donne che non riescono ad avere figli, decise di mettersi in contatto con loro. La signora, dopo anni di tentativi, restò incinta poco dopo aver ricevuto il tratto di stoffa e ad esso associa il miracolo la sua gravidanza.
Alla Santa Casa sono collegati anche diversi miracoli. Sembra essere questo il caso di Lorenzo Rossi, nel 1959 guarito da una grave forma di broncopolmonite grazie all’olio santo della reliquia. L’uomo racconta la sua storia in studio.
Successivamente, le telecamere entrano nella Santa Casa e l’inviata Alessandra Borgia dà ulteriori informazioni, tra cui il fatto che su un mattone c’è l’incisione “Gesù Cristo figlio di Dio”.
Alessandro Meluzzi è un noto psichiatra, frequente presenza televisiva, ma ora è diventato un vescovo di una chiesa autocefala ortodossa, con il nome Alessandro I. Safiria Leccese lo intervista. In passato Meluzzi è stato anche dirigente Figc e politico in Forza Italia e ha fatto parte anche della massoneria, da cui uscì nel 2003.
L’uomo spiega com’è arrivato a questa scelta. Con Don Gelmini iniziò negli anni ’90 un personale percorso religioso. I suoi trascorsi nella massoneria gli hanno impedito di diventare diacono cattolico. Successivamente si è avvicinato ad una comunità ortodossa, fino a diventare vescovo grazie al voto di un Sinodo.
Smentisce il presunto rischio di scomunica da parte della sua nuova chiesa. Non un’intervista semplice per la Leccese, con Meluzzi che, agguerrito, la subissa di informazioni a dispetto del poco tempo a disposizione e finendo per sforare. Anche il dibattito si accende un po’con qualche scambio di battute acceso tra il “neo-vescovo”, Banzato e Cecchi Paone e per finire anche con Brosio. Si avverte un po’di confusione.
Si passa all’argomento successivo. Protagonista di questo blocco della trasmissione è Maria di Magdala, ovvero Maria Maddalena. Una figura storicamente discussa: fu lei ad avere l’apparizione di Cristo risorto e ad annunciare l’accaduto ai suoi discepoli. Si racconta che Gesù la liberò da alcuni demoni, e lei per gratitudine cominciò a seguire Cristo e gli apostoli. Tante le leggende che girano intorno a lei: i vangeli apocrifi fanno capire che Gesù avrebbe avuto dei figli con lei.
Le telecamere sono andate a Saint Maximin, in Francia, dove sarebbe conservato il teschio di Maria Maddalena e dove avrebbe vissuto in una grotta per 30 anni dopo la crocifissione di Gesù Cristo. Qui ci sono anche delle reliquie, tra cui un osso ed alcuni capelli, forse a lei riconducibili.
Nella basilica, esattamente nella cripta, c’è quello che dovrebbe essere il sarcofago ed in un’urna è stato collocato il suo teschio. Brosio sconfessa i presunti vangeli apocrifi: “Sembrano i falsi profili Facebook, è una classica operazione del demonio, dove la verità viene fatta intrecciare con la falsità“.
Il mistero di Maria Maddalena porta a Rennes Le Chateau, dove c’è una chiesa fatta ricostruire da un sacerdote, Berenger Sauniere. Nella struttura ci sarebbero molti messaggi che aprirebbero a molti interrogativi circa l’ipotesi di un unione tra Gesù e la Maddalena. Tutte le ipotesi presentate, però, sono da verificare.
L’ultima parte della trasmissione è dedicata all’intervista con l’ex monsignore Krzysztof Charamsa, che il 3 ottobre 2015, alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, dichiarò di essere omosessuale e di avere un compagno. Ora vive a Barcellona dopo essere stato sospeso dal sacerdozio.
“Non ho avuto una conferma formale del ritiro del titolo di monsignore“, afferma l’uomo. Il polacco è duro nei confronti della Chiesa, rea secondo lui di non comprendere gli omosessuali. “Oggi mi sento più prete che mai. Proprio nel coming-out ho ritrovato il compimento della vocazione di sacerdote. Continuo ad essere prete nella mia attività di difendere ed aiutare il prossimo“, afferma.
Charamsa confida di seguire il dibattito sulle unioni civili: “Il disegno di legge che si sta discutendo è un dovere cristiano e morale. Solo così si può dare giustizia agli omosessuali. Come teologo e sacerdote dico che questo disegno di legge deve passare senza se e senza ma, come primo passo verso il matrimonio egualitario“, afferma senza mezzi termini.
Banzato è piuttosto contrariato per l’eccessivo spazio dato per parlare del caso Charamsa e per quanto ascoltato. Brosio attacca l’uomo per i suoi comportamenti. Cecchi Paone gli chiede perché sia così duro ancora con la Chiesa, che secondo lui sta cercando di capire più di prima le esigenze degli omosessuali.
Charamsa però afferma che anche Papa Francesco in realtà non sta facendo quanto lui vorrebbe che facesse. Il dibattito, come prevedibile, è piuttosto intenso. “La Chiesa dev’essere svegliata. Non credo nei passi lenti e buonisti“, prosegue Charamsa. Si continua a discutere, con Brosio molto incalzante nei confronti di quest’ultimo.
Ma il tempo a disposizione finisce e la tramissione si chiude, lasciando un po’ in sospeso l’argomento. Probabilmente il prolungamento oltre il previsto dell’intervista a Meluzzi ha stravolto i tempi, impedendo di affrontare l’argomento con la necessaria calma. A prescindere, sarebbe stato meglio dedicare a questo tema molto delicato uno spazio non a tarda ora, vista anche la sua rilevanza sociale e culturale.
La strada dei miracoli torna martedì 2 febbraio, sempre alle 21.15, su Rete 4.
Lo spazio concesso a Charamsa nella trasmissione della Leccese è stato davvero troppo. Ha fatto dichiarazioni insensate sul “buonismo” papale ed ha messo sulla bocca degli interlocutori frasi e concetti mai dagli stessi dichiarati. Lodevole Cecchi Paone che non ne ha condiviso gli estremismi ed ancor più la Giacobini che ne ha centrato appieno la sofferenza per il suo stato e la falsità di un sorriso celante disagio.