Nell’anteprima, gli ospiti della puntata parlano di cosa rappresenti il programma per loro e per il paese. In seguito, un servizio in “esclusiva” sugli omicidi di bambini nel palazzo di Caivano: viene mostrato il vestitino giallo che indossava la piccola Fortuna quando è stata buttata di sotto, poi sono la mamma e il papà a raccontare la figlia “Chicca”.
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Questi gli ospiti della serata: Raoul Bova, Gigi D’Alessio, Fatima Trotta, Gigi e Ross, Iva Zanicchi, Stefano De Martino, Salvatore Esposito, Sergio Friscia. Ma ci sono anche i genitori di Fortuna Loffredo, com’era facilmente prevedibile dall’anteprima, la nonna della bimba, l’avvocato della famiglia e, in collegamento, il parroco di Caivano don Patriciello. Inoltre, sempre in studio, due signori protagonisti di una storia che verrà approfondita in seguito: un ex barbone e l’uomo che l’ha aiutato a rialzarsi.
Si parte dalla morte di Fortuna Loffredo. Il papà denuncia il degrado di Caivano, dove mancano spazi per i bambini e i ragazzi: a scuola, denuncia l’avvocato, i maestri osservano i traumi degli allievi ma l’autorità non se ne occupa. Chi deve esaminare e denunciare, non lo ha mai fatto. Dal discorso dell’avvocato, emerge un quadro di abusi impressionante, al punto che il conduttore invoca la castrazione chimica.
D’Alessio condivide la sua esperienza personale: è riuscito a raccogliere soldi per regalare un’ambulanza di ultima tecnologia all’ospedale. Il mezzo è stato usato per un po’, salvo poi essere accantonato: non solo, è stato sostituito da una che aveva già 600mila chilometri alle spalle e per cui, oltretutto, l’ospedale paga un affitto. Di quell’ambulanza avrebbe bisogno il 118, ma l’artista non può andare a riprendersela.
La famiglia Loffredo dichiara l’esistenza di una rete di pedofili, e Costanzo annuncia che tornerà sulla questione perché quando si alza la voce in tv, qualcosa si muove. Il cantante però, prima che si chiuda la parentesi sulla bambina, chiede alla madre di spiegare perché non se ne fosse accorta, dato che è la prima domanda che si è posto: la risposta è nebulosa, si limita a un “immaginate dove veniva toccata”. Probabilmente è stata anche tagliata.
La puntata prosegue con il racconto del proprio vissuto da parte di Gigi D’Alessio: “Io sono stato fortunato perché avevo la musica, ma nessuno dei ragazi con cui giocavo ce l’aveva”. Salvatore Esposito invece, ricorda di essersi sempre dovuto difendere: ora, racconta, quando gira la serie, alcuni ragazzini gli dicono di voler diventare attori come lui. De Martino infine, di Torre Annunziata, sottolinea quanto un cittadino non abbia nessuno a cui rivolgersi. Poi, riguardo i pedofili, si lascia scappare il demagogico “ci vorrebbe la pena di morte”; Costanzo lo riprende.
Si va avanti alleggerendo: il conduttore invita le donne sul palco a dichiararsi a Raoul Bova. Con la Zanicchi, l’attore è quasi in imbarazzo.
Se poco prima Gigi e Ross avevano proposto i loro personaggi di Gomorra a Made in Sud, ora Costanzo chiede loro l’imitazione di Garko.
“Mia madre batteva per le strade a Genova, mio padre era un pappone”: così Cesare racconta la sua infanzia. Una famiglia che non l’ha seguito né mandato a scuola: una volta cresciuto, è stato anche in prigione per il suo passato criminale. Una volta fuori, è finito per strada: vistolo sulla scalinata di una chiesa, il signor Umberto l’ha aiutato attraverso i servizi sociali. Ora Cesare sta vivendo una nuova rinascita, dopo le tante delusioni vissute.
Incredibilmente, mentre con lo sbruffone Corona era tutto un minimizzare e paternalismo, con Cesare l’atteggiamento è completamente diverso. Costanzo lo riprende nelle risposte, nonostante il vissuto precedente ne possa giustificare la semplicità e la durezza: gli ricorda in continuazione che se non fosse per Umberto, sarebbe ancora sui gradini della chiesa e gli intima di non mancargli mai di rispetto, perché lo deve venerare. Ma cosa ne sa Costanzo, che Cesare non sia più che riconoscente a chi gli ha dato una seconda possibilità?
Occupandosi Umberto di spettacolo, Gigi D’Alessio propone una serata a Sassari, la sua città, con la partecipazione gratuita dei presenti. E a proposito di beneficienza, Iva Zanicchi ricorda di aver regalato un nuovo campanile al paese della madre, senza che nessuno l’abbia ringraziata. Anzi, senza nemmeno una targhetta; per questa storia dela targhetta mancata, Gigi e Ross la prendono in giro in continuazione.
Infine, Costanzo accoglie Franca Valeri. L’attrice, 96 anni, parla a fatica: ricorda il carattere schivo di totò, di aver salutato Alberto Sordi alla sua morte con un “ciao, Cretinetti” sul Corriere. Di Maria Callas invece, dice che era una donna straordinaria: “C’era una tale concentrazione, una tale comprensione del personaggio…”
E naturalmente, il suo grande amore: il teatro. Poi una questione che le sta a cuore: “Io ho recitato molto al Teatro Valle, il più bello di Roma. Qualcuno me lo deve dire perché ha chiuso: come può essere?”
L’attrice è tuttora in scena, e ha in mente di recitare anche nelle prossima stagione. Prima della passerella finale degli ospiti, Maurizio li chiama per farle rendere omaggio uno per uno.
La puntata si conclude qui, l’appuntamento è per domenica prossima.