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Si parte dalla politica, per occuparsi di elezioni amministrative. Il sorpasso del centrodestra sul centrosinistra, l’analisi del voto, le dichiarazioni di Renzi in merito e gli scenari in vista delle elezioni per il prossimo governo. Come cambiano gli equilibri tra i partiti in seguito a quest’ultima tornata elettorale.
Si passerà poi a parlare di immigrazione, la cui gestione appare sempre più caotica. Contnunano gli sbarchi, a migliaia in poche ore: intanto il confine di Ventimiglia è al collasso, mentre da Lampedusa arriva il segnale della mancata rielezione di Giusi Nicolini a sindaco.
Infine, altro argomento trattato, i vaccini: dal bambino malato di leucemia, contagiato dal morbillo e morto, fino alla bambina di Roma, anch’essa morta perché colpita da morbillo. Si moltiplicano i casi di contagio da morbillo, malattia debellata da anni, ma tornata a colpire per via di un sempre più nutrito gruppo di genitori antivaccinisti.
Nel corso della puntata, Paragone intervisterà il deputato del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. Gli ospiti che invece parteciperanno al dibattito in studio saranno: Lucia Borgonzoni, Davide Faraone, Antonio Caprarica, Carmen Lasorella, Antonio Lubrano, Guido Bagatta, l’oncologa e nutrizionista Debora Rasio, Ivan Cavicchi dell’Università di Tor Vegata, Ana Diana Demian (una delle “mamme anti vaccini”) e l’imprenditore Vito Gulli, del Tonno As Do Mar.
La Gabbia Open può essere seguito in streaming su la7.it, in onda a partire dalle 21.15; per commentare su Twitter l’hashtag ufficiale è #GabbiaOpen. La trasmissione è anche su Instagram con un profilo ufficiale.
La Gabbia Open ha esordito in veste di versione estiva de La Gabbia, rispetto a cui veniva mantenuta la narrazione, ma in uno studio diverso con una scenografia rinnovata. Dopo una breve pausa, il talk show è ripartito a settembre ed è andato avanti con la sola pausa natalizia, mentre la programmazione di rete non si è mai fermata, così come avvenuto per tutti i talk show del palinsesto di La7. La trasmissione si caratterizza per i forti toni utilizzati, finalizzati a smascherare le tante “caste” del nostro Paese.