Prende la parola il regista Paolo Sorrentino che ringrazia gli attori e i produttori della nuova serie The young Pope. Una serie che è un sfida, dai film infatti Sorrentino passa per la prima volta alla serie tv “Grazie a Sky – commenta il regista – che ha permesso un’opera libera”.
Per i produttori è stata una sfida importante: “Ogni anno dagli Stati Uniti arrivano oltre 400 serie e noi cerchiamo di comprarle tutte. Questa serie è in assoluto un serie diversa, in termini di linguaggio, visione e struttura produttiva”.
Il microfono passa subito al protagonista, Jude Law che interpreta Lanny Belardo alias Pio XIII: “La mia prima missione è stato cercare di capire e studiare la storia del Vaticano e gli effetti che hanno avuto i diversi pontefici nella storia della chiesa. La prima sensazione è stata di panico perchè non capivo che tipo di Papa dovevo raccontare – continua l’attore – mi sono fatto guidare dalla regia di Paolo, per costruire un uomo che fosse credibile, un uomo che a 47 anni è diventato Papa, ma anche cercando di capire l’importanza che ha avuto l’infanzia da orfano di Lenny”.
Silvio Orlando è il cardinal Voiello, uomo cinico e sgarbato, con un grande potere politico poichè è il Segretario di stato del Vaticano, fin da subito l’uomo entra in contrasto con il Papa: “Alla fine di questo film mi sono sentito come Cristoforetti dopo una missione nello spazio, non si avevano molto aspettative per il mio inglese. Sono felice di essere in un progetto così, ha funzionato perchè c’era una dialettica tra autore e produzione”.
Prende il microfono Cecile De France, nella serie è la responsabile dell’area marketing del Vaticano: “Ovviamente durante la produzione del film ho sentito dello scandalo di quella donna di nome Francesca che ricopriva il ruolo che avrei dovuto interpretare io e questo ha reso tutto più difficile. Come Silvio poi mi sono dovuta cimentare anche io con il problema della lingua perchè ho dovuto parlare inglese. E’ stata un’esperienza fantastica pur essendo partita con molto nervosismo, la generosità di Paolo però mi ha fatto passare tutto. Grazie anche Jude e alla sua generosità che mi ha fatto entrare in questo mondo – continua l’attrce – è una delle scenografia più belle che io abbia mai letto”.
La parola passa a Ludivine Sagnier, un personaggio che evolve nel corso della serie, una donna sterile il cui desiderio più forte è quello di avere un figlio. Commenta l’attrice: “Come dice Sister Mary in Vaticano è pieno di anime perdute. Il mio personaggio è molto innocente, ha una visione all’antica della chiesa, una donna che desidera qualcosa che non può avere e per questo si da la colpa. Quando sento per la prima volta le parole del Papa io mi identifico molto e penso di non essere degna di avere un figlio”. L’attrce ha una forte fede religiosa e commenta: “Sono felice perchè nella mia carriera di attrice sono riuscita per la prima volta a far parlare questa parte di me. Ho pregato anche per avere la parte ed essere accettata al provino”.
Un altro personaggio fondamentale è Scott Shepherd, che interpreta il cardinal Dussolier, tra i più vicini al Papa: “C’è una battuta pronunciata all’inizio della prima scena che per me è stata fondamentale, quando Suor Mary mi chiede se mi piace stare in Vaticano io rispondo che c’è odore di incenso e morte, mentre io preferisco merda e vita, questo perchè il mio personaggio è diverso, più semplice”.
Monsignor Gutierrez è il volto candido della serie, il maestro di Cerimonie di origine spagnolo: “Per prima cosa voglio ringraziare Paolo per avermi dato la possibilità di essere qui, al centro della chiesa, importante per un uomo religioso come me. Il mio personaggio è un religioso, che parla con Dio, per me è stato complicato ma ne vorrei un seguito”.
Torna il microfono al regista: “Quando ho chiesto a Gutierrez di mandarmi un provino dalla spagna mi ha mandato un video con lui che ballava sulle note della Carrà”, e l’attore commenta: “Quando mi ha mandato la sceneggiatura era molto seria e poetica quindi ho pensato prima di parlare con Paolo sulle note di Raffaella e poi gli ho mandato la parte di Gutierrez”.
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Un video mostra in esclusiva alcune immagini dal backstage. E’ il momento delle domande.
Riprende la parola Jude Law, che parla del rapporto con Sorrentino, gli viene chiesto inoltre se ha sentito le parole di Papa Francesco nel periodo passato a Roma: “All’inizio sono riuscito a vedere Papa Francesco ma per i troppi impegni è accaduto solo una volta. Per quanto riguarda il rapporto con Paolo Sorrentino devo dire che siamo stati tutti fortunati, sono un appassionato del lavoro di Paolo e mi sono trovato davanti una sceneggiatura chiarissima – continua l’attore – il lavoro in armonia è quello che può dare di più, mentre in molti pensano che sia dal conflitto che nasca l’arte. La cosa più importante per me è capire cosa vuole il regista”.
La prossima domanda è per Sorrentino, una domanda provocatorio che riguarda il messaggio che la serie vuole veicolare: “La serie è costata 40 milioni, spero siano serviti per raccontare il clero per quello che è, cioè essere umani tra gli umani, con i loro pregi e i loro limiti. Penso che questo non sia mai stato fatto davvero”.
Sulla nuova primavera delle serie tv italiane Sorrentino commenta: “In Italia ci sono tante storie interessanti da raccontare, anche per l’estero, fondamentale è stato il ritorno ad un dialogo tra registi e produttori”.
I personaggi di Sorrentino sono molto contraddittori, prende la parola il protagonista: “Per quanto riguarda il mio personaggio, non è necessario capirne le contraddizione, anche io ho cercato semplicemente di rappresentarle senza scavare a fondo. Lanny Belardo è un uomo sincero, dovevo capire come potergli far dire un giorno che il nero era nero e il giorno dopo che il nero era bianco. Il suo percorso si può riassumenre come un percorso di cambiamento, ma questa è un po’ la prerogativa di tutti i personaggi”. Per quanto riguarda le provocazioni Sorrentino risponde: “In realtà non ci sono provocazioni, lo dico perchè so il finale, tutto quello che esce dalle prime puntate sulla chiesa alla fine viene sovvertito, bisogna avere solo la voglia di seguire tutta la serie senza aver voglia di trarre conclusioni affrettate”.
Per quanto riguarda l’ambientazione nulla è stato girato in Vaticano ma ogni scena è stata ricostruita. I produttori annunciano anche che Sorrentino sta già scrivendo la seconda stagione.
Sorrentino ci tiene infine a sottolineare: “Abbiamo fatto un lavoro estremamente curato e dettagliato sulla lingua, Silvio Orlando ci ha messo molto impegno e su Sky sarà possibile seguire la serie in lingua originale”.
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