Indice dei contenuti
- 1 Il primo libro che ha letto?
- 2 Nella sua adolescenza oltre “Resurrezione”, quali titoli ha maggiormente amato?
- 3 Andiamo avanti. E arriviamo ai classici.
- 4 Che cosa è successo dopo, nella sua educazione letteraria?
- 5 Quale?
- 6 Che tipo di lettore si considera?
- 7 Quale testo consiglierebbe ai suoi figli di leggere?
- 8 Torniamo ai contemporanei. Chi preferisce?
- 9 Ci descrive la sua libreria?
- 10 La sua attività di attore e regista ha influito sulle sue letture?
Abbiamo incontrato l’attore che ci ha parlato del suo particolare rapporto con la letteratura.
Il primo libro che ha letto?
Essendo io un autodidatta, ho sempre ho avuto un rapporto bulimico con i libri. A 13 anni mi sono follemente innamorato di “Resurrezione” il capolavoro di Lev Tolstoj che ho cercato di leggere senza riuscire però ad arrivare fino in fondo (a questo punto ripete a memoria tutto l’incipit del romanzo dimostrando una conoscenza del testo molto precisa, ndr).
Nella sua adolescenza oltre “Resurrezione”, quali titoli ha maggiormente amato?
Crescendo mi sono affezionato a “La versione di Barney” il romanzo dello scrittore canadese Mordecai Richler che mi è piaciuto per la tematica affrontata. Il libro pubblicato nel 1997 racconta la vita dell’ebreo canadese Barney Panofsky scritto in forma di autobiografia. E questo genere letterario, ovvero biografie ed autobiografie, mi ha sempre appassionato.
Andiamo avanti. E arriviamo ai classici.
Di Italo Calvino ho letto tutto, con particolare attenzione a “Il barone rampante”. E poi le confesserò che qualche anno fa ho potuto gustarmi tutte le atmosfere del “Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas ed è stata una vera e propria gioia personale.
Che cosa è successo dopo, nella sua educazione letteraria?
Il mio percorso di lettura negli anni 80 ha avuto come protagonisti “Gli invisibili” di Nanni Balestrini. Ho amato soprattutto quella nuova generazione di proletari che verso la metà degli anni 70 inaugurava la rivoluzione del quotidiano, il rifiuto del lavoro, l’occupazione delle case e gli spazi sociali. Balestrini ha ricostruito l’epopea di una insurrezione che rompe schemi tradizionali ma sulla quale si abbatterà molto presto la violenza del carcere e della criminalizzazione. É in questo periodo che ho letto anche la biografia di Napoleone Bonaparte. Ma c’è un altro libro che amo particolarmente.
Quale?
“Il Nuovo Testamento” sempre valido e attuale che consiglierei a tutti di leggere e di tenere sul proprio comodino. Non a caso rappresenta la seconda parte della Bibbia cristiana.
Che tipo di lettore si considera?
Sicuramente un lettore non metodico che ha letto sempre secondo le proprie predisposizioni del momento. Per esempio ho avuto un amore grande per Herman Hess, J.D. Salinger con il suo “Il giovane Holden”. Ho ammirato e rispettato anche Milan Kundera.
Quale testo consiglierebbe ai suoi figli di leggere?
Due in particolare: “Le favole” di Gianni Rodari e “Il regno” di Emmanuel Carrère, uno dei più noti autori francesi contemporanei. Di lui ho ammirato soprattutto la capacità di penetrare a fondo in vite ordinarie e straordinarie e di raccontare con sensibilità vicende passate e presenti.
Torniamo ai contemporanei. Chi preferisce?
Ho letto da poco il libro di Sandro Veronesi “Non dirlo. Il Vangelo di Marco”, una raffinata opera che si rivela di esaltante modernità.
Ci descrive la sua libreria?
Sono abituato a posizionare i libri ovunque, non ho dunque dei posti specifici ma so sempre dove andarli a trovare.
La sua attività di attore e regista ha influito sulle sue letture?
Certamente ho dovuto sempre informarmi sui personaggi delle pellicole e delle serie di cui sono stato protagonista. Adesso la vita mi consente di leggere molto più di prima e questo è un grande cadeau.