Definita dal suo stesso creatore Nic Pizzolatto “un’antologia visiva”, la serie di HBO, premiata lo scorso agosto con 5 Emmy tra cui uno per la regia a Cary Fukunaga, è ambientata in Louisiana, palcoscenico su cui si ritrovano a recitare due interpreti di grande credibilità artistica: il premio Oscar Matthew McConaughey e Woody Harrelson. Uno è Rust Cohle, agente indifferente e cinico, fascinoso e colto quanto nichilista e arrogante. L’altro è Martin Hart, detective segnato da una vita di insoddisfazioni, abuso di alcool e una serie di relazioni extra coniugali, costretto a vivere all’ombra del collega maggiormente dotato di carisma, fascino e brillantezza.
Le vite dei detective Rust Cohle e Marty Hart si intrecciano inesorabilmente nella lunga caccia a un serial killer in Louisiana, durata diciassette anni. Attraverso archi temporali diversi, vengono raccontate le vite e le indagini, dal 1995 al 2012, anno in cui il caso viene riaperto.
{module Google richiamo interno} Tra gli estimatori di “True Detective” c’è anche Bernardo Bertolucci, che in occasione della sua partecipazione all’ultima edizione del Roma Fiction Fest ha dichiarato: «True Detective la aspettavo da molto, mi ha ipnotizzato, i primi 3 episodi mi sembravano geniali, un salto in avanti, come succede nei cinema, che un film lascia indietro tutti gli altri, così farà True Detective con le serie tv. True Detective vuol dire Detective Vero e quei due detective sono veri, uno ha l’aria esistenzialista, l’altro è più terra terra, un praticone. Il personaggio di Matthew McConaughey è più interessante, profondo, e sa di esserlo. Il mistero è quello dei delitti, ma in realtà il vero mistero è quello dei due protagonisti, in particolare quello interpretato da Matthew McConaughey. True Detective ti sorprende in continuazione, la regia (di un nippo- americano) mi sembra impeccabile, non ci sono mai delle cadute. Le serie che io vedo sono molto più belle di tutti i film hollywoodiani. I più bei film che ci sono in questo momento sono le serie. Nelle serie ci sono cose che non ci sono più al cinema, le serie vivono dei tempi morti, e questa è un’altra cosa che mi ha incantato»