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Se ne parla da mesi e finalmente la presentazione ufficiale è stata fatta: Wayward Pines sta per iniziare. Giovedì sera verrà mostrata praticamente a tutto il mondo, la prima puntata della nuova serie televisiva in dieci episodi targata FOX. Se siete anche voi tra i curiosi che, il 14 maggio alle 21, si sintonizzeranno sul canale 112 di Sky sappiate che siete in buona compagnia, per la prima volta un nuovo prodotto seriale verrà trasmesso in contemporanea in 126 nazioni.
Un lancio in grande stile volto a catalizzare l’attenzione dei telespettatori e il cui obiettivo pare essere quello di evitare, o quantomeno contenere, i rischi della diffusione illegale, ormai vera avversaria dei prodotti seriali esteri.
Il protagonista della storia è Ethan Burke (Matt Dillon), agente segreto alla ricerca di due colleghi scomparsi che si risveglia dopo un brutto incidente d’auto in mezzo a un bosco a lui sconosciuto. Rimessosi in piedi e raggiunta la cittadina più vicina scopre di essere a Wayward Pines, misteriosa località dell’Idaho in cui la popolazione sembra vivere in una realtà diversa dalla sua. Dopo la fuga dal ricovero coatto nell’ospedale cittadino l’agente Burke conosce Beverly (Juliette Lewis), enigmatica barista che lo indirizzerà sulla giusta via per comprendere le stranezze del posto in cui si trova. Altri personaggi che abitano questo luogo e che avranno a che fare con lui sono lo sceriffo Arnold Pope (Terrence Howard), che tutto sembra tranne che un rappresentante delle forze dell’ordine, l’infermiera Pam (Melissa Leo) e il dottor Jenkins (Toby Jones), lo psichiatra incaricato di seguire il suo caso e che capiamo da subito nascondere qualcosa, e Kate Hewson (Carla Gugino), una dei due agenti scomparsi nonché ex partner e amante di Burke.
Ecco quindi che inizia la strada, forse longeva forse no, di un altro programma tratto da un famoso libro. Sembra sempre di più che i grandi canali americani non vogliano rischiare producendo opere originali ma preferiscano appoggiarsi a storie già conosciute, investendo quindi grosse quantità di denaro in programmi che possano sfruttare un pubblico preesistente alla messa in onda.
“I misteri di Wayward Pines”, edito in Italia da Sperling&Kupfer, è il romanzo del 2012 di Blake Crouch che fa da soggetto a questa nuova serie e che è dichiaratamente ispirato alle atmosfere del Twin Peaks di David Lynch.
Trasformare un romanzo in un prodotto televisivo e/o cinematografico non è un lavoro semplice. Rendere per immagini ciò che è stato raccontato solo a parole è un’operazione delicata e rischiosa. Wayward Pines è purtroppo un’ulteriore dimostrazione di come sia facile sbagliare.
Se la storia può essere intrigante, la realizzazione lascia però molto a desiderare. Pur riconoscendo un’attenzione tecnica ben sopra la media non si possono non notare mancanze importanti, soprattutto al livello di originalità.
Volendo cercare di sorvolare sull’apertura del primo episodio (la camera inquadra un occhio umano che si apre) troppo simile alla prima scena del primo episodio della prima stagione del famosissimo Lost, non si possono non notare le moltissime citazioni a serie televisive famose del passato, tra cui spicca sicuramente Twin Peaks per stessa ammissione sia del produttore e regista M. Night Shyamalan (Il sesto senso) che sembra voglia aver voluto rispettare con troppo zelo la scelta di Crouch. Che sia stata cavalcata l’onda di popolarità successiva alla notizia di una ipotetica nuova stagione della celeberrima creatura di Lynch o che sia un omaggio al famoso regista il risultato non cambia, in alcuni punti sembra veramente di trovarsi di nuovo nelle vicende di Laura Palmer.
Ma siccome viviamo nella generazione del melius abundare quam deficere ecco che si percepiscono altri omaggi a film di fama internazionale come The Truman Show, nel momento in cui scopriamo che il canto dei grilli che riempie le strade proviene da piccoli altoparlanti nascosti nell’erba. Quando non vengono citati i colleghi viene dato spazio anche all’autocitazione, Shyamalan inserisce infatti qualche tratto di richiamo sia a Il sesto senso sia a The Village.
Citazioni a parte Wayward Pines è uno di quei prodotti a cui bisognerebbe dare una seconda possibilità, soffermarsi troppo sui primi episodi non è sempre una scelta vincente. Probabilmente non sarà il nuovo caso telefilmico del secolo ma sono solo dieci episodi e già sappiamo che il quinto (The Truth) rappresenterà un punto di svolta. Magari possiamo arrivare fino a lì.
Qui la serie Empire.