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Com’è nata questa esperienza?
A settembre scorso ho iniziato un corso di teatro con Giancarlo Cosentino. A marzo la produzione di Un posto al sole ha chiesto a Cosentino di sottoporre a provino due giovani allievi per un nuovo personaggio. Uno di questi ero io, anche per le caratteristiche somatiche richieste.
Il primo provino era per testare le mie capacità, il secondo, dopo tre settimane, l’ho realizzato proprio con Patrizio Rispo, mio padre nella soap. Tra me e il grande Rispo si è instaurato subito un rapporto di stima, reso ancor più solido dal fatto che abbiamo improvvisato completamente i nostri dialoghi.
Da quanto tempo sei nel cast?
Da metà aprile, ma mi sono subito ambientato sentendomi in famiglia.
Quali ripercussioni ha avuto sulla tua vita privata un ruolo così importante?
Il rapporto con i miei amici è rimasto lo stesso. Adesso però, quando mi vedono, mi chiamano “l’attore”. Al di fuori della cerchia dei miei amici, molte ragazze che non conoscevo, mi fermano per farmi i complimenti per questo inizio di carriera.
Ti riconosci nel pubblico di Un posto al sole?
Sicuramente si, perché faccio parte di quella schiera di giovani cresciuti con la soap opera grazie ai genitori che hanno trasmesso ai propri figli la passione per i personaggi.
Qual è il tuo rapporto con i social network?
Sono molto attivo su Facebook, dove ho creato anche una pagina per presentare meglio il mio personaggio. E su Instagram carico molte foto del set di Un posto al sole.
Chi è invece Lorenzo nella vita?
Sono un ragazzo normale, iscritto al quarto liceo scientifico. Gioco a basket da quando avevo sei anni, ho la passione per il teatro e il cinema e ho una vita abbastanza movimentata.
Com’è nata la passione per il teatro?
Fin da piccolo seguivo in tv tutti i film, e già a tre anni, quando mi chiedevano quale lavoro avrei voluto fare da grande, rispondevo senza esitazioni l’attore. A 15 anni ho chiesto ai miei genitori di darmi una possibilità. E lo scorso settembre ho avuto da loro il consenso a iscrivermi a una scuola di teatro. È stato davvero un caso essere arrivato fin qua.
Quali caratteristiche preferisci del tuo personaggio?
Patrizio è un adolescente come me, ed io mi ritrovo in alcuni suoi atteggiamenti decisi anche nei confronti dei genitori.
Precedentemente era stato un ragazzo molto buono che amava la danza; adesso è un po’ cambiato. Di Patrizio mi piace il suo affetto per la famiglia, la sua sensibilità e la sua responsabilità.
Riesci a rispecchiarti nel tuo alter ego sul set?
In parte si, soprattutto per quello che è andato in onda finora.
Come è andata la scuola?
Sono stato promosso a pieni voti. Ho avuto buone basi alle elementari e alle medie, e questo mi ha aiutato molto. Sono bravo, ma non sono uno studente modello.
Sono soddisfatti i tuoi genitori della tua scelta professionale?
Lo sono, ma sono anche consapevoli che questo mondo potrebbe farmi montare la testa. Perciò mi dicono sempre che l’attore è un libero professionista, che non ha un posto fisso e, improvvisamente, potrebbe rimanere senza lavoro.
Quindi vorrebbero che tu facessi altro nella vita?
Mia madre vorrebbe che studiassi ingegneria, ma sanno che io farò solo l’attore.
Che pensi di Un posto al sole?
Seguo la soap quando posso, e la trovo interessante e molto attenta ai temi sociali.
Riesci a dare un giudizio sulla tua prova di attore?
Mi sono piaciuto, certo in qualche scena avrei potuto fare di più ma per un attore è normale.
Qui l’intervista alla Rossella di Un posto al sole (Giorgia Gianetiempo)
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