La serie I Medici è andata in onda martedì 18 ottobre e vi proponiamo la recensione.
Scelta davvero incomprensibile. Bastava un solo flash back, ne abbiamo visti invece troppi che hanno appesantito lo schema narrativo.
Ci si attendeva qualche riguardo in più nei confronti di una famiglia potente che ha segnato, con la sua passione per l’arte, il passaggio dal Medioevo al Rinascimento. Invece la serie I Medici di cui è andata in onda martedì 18 ottobre, la prima puntata, ha mostrato, nonostante un budget elevato, una superficialità contornata dagli elementi più sfruttati della fiction non solo italiana.
I Medici è una co-produzione internazionale. La Lux Vide, partner italiano, non poteva da sola sostenerne i costi. Ma quando ci si rivolge all’estero, bisogna sottostare a dei dictat, tra i quali il più frequente è la trasformazione della storia in una sorta di soap opera. Purtroppo le contaminazioni rischiano di stravolgere i personaggi e quanto rappresentano.
E’ accaduto con I Medici come per altre fiction targate Lux Vide.
I Medici – analisi degli interpreti
Intanto tutta la storia vive in atmosfere abbastanza cupe, più medievali che rinascimentali: anche i costumi rispecchiano tale sensazione. E l’ambientazione, nonostante le riprese si siano svolte sui luoghi veri dove sono accaduti i fatti, è apparsa superficiale. Insomma si è fatto il minimo sindacale per la credibilità della fiction. A confronto, la serie I Borgia, produzione della Showtime, mandata in onda da Sky Atlantic, sembra oggi molto più raffinata e curata nei particolari.
Un discorso a parte merita la prova d’attore degli interpreti. Solo la presenza di Dustin Hoffman nel ruolo del patriarca Giovanni de’ Medici, riesce a salvare lo stato quasi comatoso di una recitazione appesantita ancor di più da un doppiaggio inadatto e monotono. Sarebbe stato meglio ricorrere ai sottotitoli.
Il ruolo di Cosimo, il figlio di Giovanni, affidato a Richard Madden, è stata un’altra delusione. La staticità espressiva dell’attore, adatta al Trono di spade ma non ad una serie con pretese culturali, non ha reso onore al personaggio che ha avuto nella realtà fiorentina e non solo, un’importanza e uno spessore di grande rilievo.
E’ necessario stendere un velo pietoso sulla performance di Miriam Leone, interprete perfetta per Puente Viejo ma non per la Firenze rinascimentale. Paradossalmente i ruoli secondari sono apparsi più convincenti: il personaggio di Marco Bello, ad esempio, (Guido Caprino) ha evidenziato una discreta credibilità rispetto all’immobilismo corale. Alessandro Preziosi non supera l’esame nella parte del grande Brunelleschi.
Mi sa che io e lei abbiamo guardato due cose completamente diverse ieri sera, perchè io la penso esattamente all’opposto. Concordo solo su Miriam Leone. Inoltre, fino al 1492 siamo ancora nel Medioevo, nella serie il Rinascimento è alle porte ma non ancora ufficialmente iniziato. Se c’è poi qualcosa che a livello internazionale viene apprezzato in Richard Madden è proprio la sua espressività e capacità emotiva… Che tra l’altro a me personalmente è arrivata come un pugno nello stomaco.
Complimenti davvero. La critica è perfetta e condivisibile al 100%.
Maurizio da Firenze
Concordo in pieno. In più vorrei aggiungere che la reinvenzione della realtà storica (insopportabile per chi, come me, la insegna) rende il tutto non solo estremamente superficiale ma direi quasi ridicolo, in un accavallarsi di eventi che tutto appaiono meno che credibili, e possibili. Lo spessore culturale della figura di Cosimo non emerge per niente e ancora peggio per Brunelleschi che viene presentato come una sorta di esaltato, un fanatico che spunta improvvisamente dal nulla quando è storicamente acclarato il lungo rapporto di conoscenza proprio con Cosimo. La sodomia di Donatello poi, che nella fiction viene fatto vivere a Roma, città dove certo si recò ma con l’amico Brunelleschi in data ancora molto incerta, anche se possibile è in ogni modo tutta da dimostrare.
Peccato, una occasione mancata che farà rigirare nelle tombe molti personaggi, a iniziare dal più recentemente scomparso, il povero Bernabei al quale la serie è dedicata.
Un polpettone inguardabile e irritante.
Pienamente d’accordo con la giornalista ,in sintesi molto fumo poco arrosto.
I Medici appare palesemente una serie di gusto americano nazional-popolare, ma di livello molto inferiore alle attuali serie di produzione USA a sfondo storico.
Concordo con la recensione. la solita serie anglosassone dove nessun personaggio ride o si diverte (quanta è bella giovinezza che si fugge… Non era del nipote di Cosimo?). Atmosfere cupe e tese, qualche svarione anacronistico (affreschi manieristici più di un secolo prima), recitazione bau bau, attori con sempre la stessa espressione “incazzata”. Tutto nel filone neo neo gotico (e grottesco) delle fition storiche attuali. Ma gli autori ci sono mai stati in Italia, in Toscana? Hanno mai pasato una mezza giornata di sole tra le colline attorno a Firenze?
Mah….
salve, ho atteso come tanti credo, l’inizio della serie I MEDICI, a dir il vero sono rimasto un pò deluso, e approvo la recensione della Dott.ssa Marida Caterini,
Troppi salti temporali, inoltre i personaggi troppo puliti, atmosfere pulite…..meglio le scene del Trono di Spade,l’unico che sembrava nel personaggio di Marco Bello, era Corvino.
COMPLIMENTI PER QUESTA RECENSIONE CHE CONDIVIDO PIENAMENTE.
HANNO CREATO UNA “SOAP” MA LA “STORIA” E’ UN’ALTRA COSA. NON CREDO CHE NEL CORSO DELLE PUNTATE MIGLIORERA’.
Ho nostalgia dei cosiddetti sceneggiati di Bacchelliana memoria, ritrovati in formato DVD, perchè la loro mission era allargare le conoscenze letterarie ad un pubblico più vasto, mentre I Medici è evidentemente preoccupato per lo share e per le vendite estere. Ma su questi campi, escludendo storia e buon impianto letterario, America etc… ci battono di molto. E’ piuttosto avvilente vedere sprecata una storia di una grande famiglia all’inseguimento de Il Trono di Spade o dei Borgia… Questo il punto centrale. Altro punto, detto da chi ha esperienza di rievocazione storica, è la “fantasia” usata nei costumi, nelle acconciature, nelle armi e ovviamente quindi nello spirito dei personaggi. Il tono dark, attribuito da qualche critica all’età medievale ma che tra l’altro è presente nell’immaginario collettivo e non certo nella realtà del Medioevo, nel caso dell’epoca Rinascimentale non ha ragion d’essere.
I personaggi sono a noi noti attraverso tantissimi dipinti e ritratti: vedere barbette corte là dove il volto glabro era di prammatica o collettini smerlati dove vigeva la sobrietà del taglio sinceramente lascia un pò la bocca amara…Sarà per un’altra volta…
Approvo e quoto la recensione. Dal mio canto vorrei aggiungere che l’impostazione della serie a mo’ di soap opera è stata una scelta molto infelice già dal principio: una ricostruzione storica di “questo calibro” e mi riferisco all’importanza che ha avuto la famiglia Medici e la Repubblica di Firenze nel 1400 richiede molta più attenzione ai costumi, alla scenografia ed al linguaggio mentre la serie proposta sembra incanalarsi piuttosto su improbabili bla bla bla e sentimentalismi del tutto fuori contesto.
Ottima la prova di Mr.Hoffman, parer mio il resto degli attori è da ricollocare nelle uffici delle poste come portalettere, in primis Preziosi che si agitava come un matto nell’interpretare il Brunelleschi..ma perché?
Concordo la storia è stata banalizzata nessun spessore culturale e mi pare pure girata in economia. Non credo che si debba imparare la storia dalle fiction ma questa non è guardabile, direi che non ha niente a che vedere con la storia. È un grande polpettone senza senso.
Non ce l’ho fatta a vederlo fino in fondo, una noia infinita, più piatto della pianura padana ….. poco avvincente, sia sotto l’aspetto storico che interpretativo. Persino le musiche c’entravano come i cavoli a merenda e non sono riuscite a muovere una foglia ……… del mio albero ovviamente!
E’ vergognoso che i programmi su RAI 1 iniziano praticamente in seconda serata. Ieri sera poi addirittura alle 21:30. Forse in RAI non sanno che la gente normale da lunedì a venerdì va a lavorare
Una delle poche recensioni obiettive e condivisibili che si possano leggere in rete. Diciamocelo: I Medici è un disastro. Sbagliati gli attori (tranne Hofmann, ma vorrei vedere il contrario!), sbagliati i costumi, sbagliati i dialoghi, sbagliata in toto la sceneggiatura. Della Firenze del Quattrocento non c’è praticamente niente. Al confronto, tutte le serie precedenti sui Borgia sono dei capolavori. Insomma, uno spettacolo soporifero e deprimente, anche per il pubblico incolto al quale (in stile americano) sembra indirizzarsi. E poi è ora di finirla con questa abitudine anglosassone di vedere sempre Roma e il Quattrocento italiano soltanto come un verminaio di cinismo e corruzione. Davvero inguardabile. Prevedo un interesse molto declinante per il prosieguo della serie.
non posso non concordare in pieno con questa recensione! io amo la storia di Firenze e sogno di essere appartenuta a quell’epoca, ma il ritratto di Cosimo e Lorenzo mi ha fatto addormentare…
non ho apprezzato la lentezza della narrazione, l’atmosfera buia, che fa sembrare il paragone con Roma ancora più triste la città di Firenze.
gli autori dovevano guardarsi gli scorci appena accennati di “Inferno” di Ron Howard e avrebbero imparato qualcosina…
Ero molto curioso di vedere questa serie ma, già dalla sigla iniziale (ridicola e fuori luogo), prima che cominciasse la visione, è arrivata la prima delusione. Non parliamo poi dei dialoghi scadenti, del trucco e delle pettinature che sembravano attuali e della scadente e meschina interpretazione del Brunelleschi che entrata in scena in modo palesemente finto e irreale dicendo:…. “io sono un genio” -…. (cose da pazzi, non riuscivo a credere che avesse detto questa frase demenziale), sinceramente ho provato ribrezzo e indignazione nel vedere e sentire recitare Preziosi nei panni del sommo architetto letteralmente banalizzato ; non riuscirò a seguire con interesse le altre puntate se il livello sarà scadente come la prima.
L’episodio narrato nell’ultima puntata, storico o meno non so, in cui
Cosimo porta i malati di peste in Duomo per dargli un riparo, ma
soprattutto per impedire agli operai istigati da Albizzi di demolire la
cupola del Brunelleschi appena iniziata, mostra le caratteristiche del
genio. Che spesso si basa e si manifesta attraverso procedimenti
inclusivi e speculari. Lo stesso fece Brunelleschi con le sue tavole
prospettiche, purtroppo perdute, in cui unificò il punto di fuga e di
vista. Si comportò allo stesso modo. Cfr. ebook/kindle. Tre uomini un
volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo / Leonardo e Michelangelo: vita e opere.
Sicuramente ci sono errori storici, ma quale serie non ne presenta? Questa serie non deve raccontare la Storia per filo e per segno, teniamo presente che è romanzata, deve interessare il pubblico. Per quanto riguarda i costumi, ho letto da qualche parte che creano un’atmosfera molto dark, ma non dimentichiamo che, almeno nelle prime puntate, la famiglia è in fase di lutto. Per quanto riguarda i flashbacks, non so, a me piacciono (una questione di gusti) e non penso siano confusionari. E’ vero che è molto americanizzata come serie, ma è in co-produzione, non dimentichiamolo. Anche quando non leggo la scritta mi rendo subito conto che siamo nel passato, andiamo, basta guardare i personaggi. Sicuramente molte delle critiche sono condivisibili, ma a volte mi sembra che siano per partito preso. La RAI non dispone certo del budget dei produttori americani, è una televisione pubblica, deve sottostare a certe censure e a certi limiti e, soprattutto, non si rivolge allo stesso pubblico delle serie americane. Stiamo parlando del pubblico italiano che ha amato una serie come Non dirlo al mio capo, a dircela tutta (non per generalizzare he). Per quanto riguarda l’orario in cui va in onda la serie….mi sembra una critica inutile. La rai ha sempre messo la prima serata alle 21:30 praticamente, non vedo perché non debba farlo adesso. Ripeto, mi sembra che in molti si siano scagliati animatamente contro la serie tanto per. Ci sono tante cose da migliorare, ma personalmente io apprezzo lo sforzo di produrre qualcosa di diverso.
P.s. Spero di non aver offeso nessuno, era solo la mia opinione.
Questo mio commento è dettato da impressioni e sensazioni personali, quindi non parlerò con competenza…tuttavia, tengo ad esprimerlo per il semplice motivo che potrei dar voce a chi la pensa come me….ed io penso che la serie in questione sia molto bella e profonda…. intrisa di sentimenti nobili e vili allo stesso tempo ,così come deve essere….altrimenti non sarebbero umani i personaggi interpretati. Qualcuno qui ha scritto che Cosimo non ha espressività, non mostra sentimenti…. Ebbene, non concordo: gli occhi dell’attore, che interpreta lo storico personaggio, parlano ed esprimono tutti i sentimenti di un uomo che vorrebbe urlarli al mondo, ma che è schiavo di un’educazione, retaggio dell’epoca, che considera manifestazioni emotive come segno di debolezza. Qualcuno ha scritto che non comprende l’esibizione della nudità di Lorenzo nei riguardi di Contessina. ..Esprimerò la mia personalissima interpretazione: Lorenzo ,verso sua cognata, mostra senso di competizione misto a grande rispetto ( nella realtà storica, darà a sua figlia il nome di Contessina). Nella puntata in questione, Lorenzo si scontra aspramente con Contessina che oppone resistenza alla vendita dei lanifici. Questa conseguente esibizione della sua nudità, io la leggo come stupido tentativo maschile di ricordare alla volitiva cognata che lei è “soltanto” una donna e quindi deve rispettare scelte e decisioni dei maschi della famiglia. E Contessina ( personaggio stupendo) mostra tutto l’attaccamento possibile a questa famiglia, arrivando a mettere da parte , svariate volte, orgoglio e desideri personali. Piero ( Il gottoso, nelle memorie storiche) rispecchia, a mio parere, quello che deve essere stato all’epoca il cagionevole figlio di Cosimo. Per quanto concerne abbigliamento e trucco dell’epoca, documenti di quel secolo, quadri compresi, attestano che non vi è discrepanza tra ciò che era e ciò che viene rappresentato in questa serie. Le musiche della colonna sonora potrebbero apparire un pochino moderne a qualcuno, ma trovo, invece, che diano un tocco di originalità al contesto. Potrei criticare il fatto che Firenze non è perfettamente raffigurata come era realmente in quegli anni, oppure che il secondogenito di Cosimo e Contessina non sia menzionato…o , ancora, che , nella realtà, Giovanni muoia nel mese di febbraio ( di morte naturale)…mese in cui è impossibile trovare uva sulle vigne….ma sapete cosa penso? Penso che , se desiderassi una perfetta rappresentazione storica della saga dei Medici, andrei a cercarmela nelle enciclopedie e di certo non la pretenderei da una fiction. Io mi godo questa serie TV, reinterpretata ( anche la reinterpretazione è forma d’arte,insieme ai milioni di telespettatori che , in barba alle critiche negative ,la seguono ogni martedì sera. Perdonate la lungaggine. …
I de’ Medici sono stati grandissimi e questo è un fatto. La fiction che li vorrebbe celebrare è imbarazzante tanto è stupida e falsata… a cominciare da Giovanni, che morì serenamente nel suo letto e continuando con Rinaldo degli Albrizzi che non era affatto quel mostro di cattiveria, codardia e scarsa intelligenza che viene rappresentato: al contrario è stato un finissimo, colto e preparatissimo diplomatico oltre al fatto che non è morto ucciso dai sicari di Cosimo ma anche lui, come Giovanni, si è serenamente spento in età, per i tempi, avanzata. E non continuo per carità cristiana…Possibile che per la RAI il popolo italiano sia composto da gente ignorante manipolabile in qualsivoglia modo? Pia