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Il presidente di regione Nicola Zingaretti ha aperto la conferenza esprimendo soddisfazione per come la manifestazione è cresciuta e si è consolidata: “Abbiamo scoperto che sul territorio vi erano tanti attori che promuovevano iniziative, ma non dialogavano tra di loro: il Roma Fiction Fest invece, li ha messi in contatto tra di loro”. La Regione Lazio si avvia ad essere leader in questo settore.
La Camera di Commercio di Roma ha sostenuto la manifestazione ancora prima che partisse l’ edizione di debutto: è quanto affermato dal Presidente Lorenzo Tagliavanti. Non bisogna dimenticare tutte le professionalità legate a questo mondo. Altro elemento da non sottovalutare, è la capacità delle serie e dei film di essere esportatori del made in Italy nel mondo: quando si parla di stile italiano infatti, una buona produzione da parte di cinema e fiction, fa da traino a una certa immagine dell’Italia. Uno strumento poderoso dunque, che non va circoscritto alla mera produzione cinematografica e televisiva.
È poi intervenuto Marco Follini, presidente dell’Associazione Produttori Televisivi. Che cos’è il Roma Fiction Fest? È la fiction che esce di casa, con le anticipazioni delle serie che vedremo nel corso della stagione. Bisogna scommettere su questo settore imprenditoriale perché è uno dei punti di forza del sistema-paese; il tema principale intorno a cui interrogarsi, è quanto questa produzione possa dire di noi.
Piera Detassis, coordinatrice artistica del Roma Fiction Fest, ha anticipato la giuria: Giancarlo De Cataldo, Gloria Satta, Geppi Cucciari, Stefano Disegni e, come presidente, Steven Van Zandt.
La prima proiezione è formata da Marco Tullio Giordana: il tv movie Lea.
Un ruolo femminile forte, come avverrà in Limbo, tratto da un romanzo di Melania Mazzucco. Limbo rappresenterà l’Italia nel concorso internazionale, a cui partecipano altri 11 paesi.
Valeria Bruni Tedeschi presenterà il suo primo film da regista.
Jason Reitman verrà come autore di casual, comedy familiare, e terrà una masterclass. Idem per Paul Hanngis, autore di Show me a hero.
Spazio anche alle reunion: quella di Un medico in famiglia, nell’ambito della sezione dedicata ai ragazzi, e quella di Sandokan.
I temi del concorso sono quelli di oggi trattati in chiave fantascientifica e distopica : la corruzione, la disoccupazione, la ribellione.
Ecco alcuni titoli: La svastica sul sole, Occupied, Deutschland 83, Mister Robot, Wolf Hall, Versailles, Il sistema. Quest’ultima è una serie con Claudio Gioè che racconta una polizia con radici nella destra.
Le serie, sottolinea la Detassis, dimostrano più maturità del cinema, che al momento sembra essersi chiuso sui temi. Alcuni titoli sono già stati proiettati a Cannes, ma oltre ad alcune anteprime mondiali, sono tutti prodotti mai visti in Italia.
Per l’Italia, nella sezione Kids & Teens, ci sarà anche Zio Gianni 2.
Con Ivan Cotroneo è stato inoltre ideato il format degli “insospettabili”: incontri con personaggi che inaspettatamente amano le serie, a volte pure le soap.
Il budget è di 1milione 200mila euro. La strada percorsa, in futuro, è quella di integrare sempre più il festival del cinema con questa manifestazione: ormai infatti, si è chiusa la fase in cui i governi non appoggiavano simili manifestazioni perché c’era già quella di Venezia. Questa nona edizione è una fase di transizione, dato che l’obiettivo è integrare sempre più cinema e fiction.
Da quanto affermato quindi, il prossimo anno il Roma Film Festival e il Roma Fiction Fest si uniranno, svolgendosi presumibilmente a giugno.