Fargo è ispirata all’omonimo film dei fratelli Coen. E questa seconda stagione, presentata al Festival del Cinema di Roma, può essere considerata il prequel della prima. Nel cast c’è Patrick Wilson già protagonista della prima stagione nel ruolo di Lou Solverson padre dell’agente di polizia Molly interpretata da Allison Tolman La seconda stagione è incentrata sull’incidente di Sioux Falls già citato molte volte in episodi della prima stagione
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Previsti, dunque, nuovi personaggi e una nuova ambientazione: è il 1979, Ronald Reagan stava per essere eletto Presidente degli Stati Uniti, nella città di Luverne in Minnesota domina la famiglia mafiosa dei Gerhardt, il cui boss, colpito da un ictus, è costretto a lasciare la guida degli affari alla moglie Floyd (Jean Smart) mentre il figlio minore Rye (Kieran Culkin), cercando di raccogliere approvazioni nella famiglia, rimane coinvolto in un maldestro tentativo di estorsione. A causa di un incidente vengono coinvolti nelle intricate vicende mafiose anche i coniugi Peggy Blomquist (Kirsten Dunst) e Ed (Jesse Plemons). Ad indagare sugli avvenimenti sono il giovane agente della polizia di stato Lou Solverson (Patrick Wilson) e lo sceriffo Hank Larsson (Ted Danson), mentre la mafia di Kansas City preme per espandersi nella zona acquisendo le attività dei Gerhardt.
Di notevole rilevanza nella serie sono i due personaggi femminili, Peggy e Floyd, interpretati rispettivamente da Kirsten Dunst e Jean Smart. Le loro vicende riportano al centro il tema delle rivendicazioni femminili, il desiderio di parità dei diritti, che furono una delle più grandi trasformazioni culturali di quel periodo. Due donne, due diversi percorsi di vita: la tranquilla quotidianità di Peggy Blomquist e del marito Ed viene sconvolta da un incidente, che in qualche modo li legherà fino all’ultima puntata ad un piano criminale che provocherà non pochi danni collaterali; Floyd, invece, sente sulle spalle il peso di portare avanti e prendere le redini degli affari di famiglia e per questo viene ostacolata dal figlio più grande Dodd, che vuole assumere il pieno potere.
La terza stagione è già stata confermata. Un successo televisivo che lo sceneggiatore Noah Hawley ha così commentato alla sua maniera ironica: “La prima ‘idea stupida’ è stata prendere un classico tanto amato e trasformarlo in una serie tv. La seconda ‘idea stupida’, dopo aver visto che l’idea funzionava, è stato quella di buttare tutto e ricominciare da capo”.