Davanti alla sala gremita di ragazzi, il presidente Grasso parla di una storia che i giovani devono conoscere, che mette in evidenza i valori della legalità e di come si possano cambiare sistemi che sembrano immutabili.
Una storia che racconta un esempio civico, come sottolinea la presidente di Rai Fiction Tinni Andreatta: “il tema della buona amministrazione, del rispetto delle regole e della legge viene dato senza scadere nella retorica, e per la Rai è motivo d’orgoglio che Sergio Castellitto sia tornato a lavorare per un progetto televisivo dell’azienda”. Evidentemente, conclude la Andreatta, è perché ha ritenuto il progetto importante.
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L’idea di realizzare un film è partita in realtà da un libro: il lavoro di sceneggiatura ha impiegato molto tempo, dato che le indagini sono ancora in corso.
Il regista Maurizio Zaccaro ha chiesto in prima persona i diritti del libro, proprio perché vi aveva visto un racconto potente. Ad Acciaroli, Zaccaro ha conosciuto le persone che Vassallo lo hanno conosciuto e amato: dai loro aneddoti e testimonianze, la sceneggiatura è stato riscritta acquisendo nuova linfa. Non solo: è riuscito ad entrare in possesso di alcune pagine scritte dallo stesso “sindaco pescatore” che nessuno aveva mai visto prima. Nel film si vede una scena in cui Vassallo propone le web cam nei cimiteri: sembra un’idea autoriale per alleggerire, invece è realmente accaduta, ed è stata trovata proprio in quelle pagine di diario inedite.
Dario Vassallo, fondatore dell’associazione dedicata al fratello nonché autore del libro che ha ispirato il tv movie, ricorda tutti gli amministratori presenti: “Angelo ha cercato la libertà, la bellezza che ci permette di produrre economia senza mandare via i figli dalla propria terra”. “I sindaci non vanno lasciati soli, sennò l’elenco dei morti ammazzati è solo destinato ad aumentare: non è un film per mettere milioni di telespettatori davanti allo schermo, ma per scuotere coscienze”, conclude l’uomo.
Il protagonista Sergio Castellitto sottolinea la lezione di Vassallo: “dietro un’idea politica non ci può non essere un sogno, un’idea di bellezza”. Lui non voleva certo diventare un eroe: è diventato però un modello, riuscendo ad ottenere risultati che sembravano impensabili. “C’è in Italia molto cinema che somiglia alla televisione: ogni tanto si riesce a fare televisione che somiglia al cinema”.
Questa non era una normale biografia, spiega Castellitto, in quanto si tratta di una vicenda che è ancora una ferita aperta. Il film è stato girato a Pollica, coinvolgendo anche le persone del luogo: gli attori sono stati “mischiati” con “un’umanità della strada”.
Fare semplicemente il proprio lavoro con onestà, devozione, precisione, in questo paese diventa eccezionale: il paradosso è che Vassallo era un uomo che, semplicemente, si alzava la mattina per andare a lavorare. La figura de sindaco è centrale per una comunità, prosegue Castellitto: basta pensare a quanto è successo a Roma o a Quarto.
Per interpretare il personaggio, l’attore si è documentato attraverso le interviste rilasciate: “Si poneva in modo avvolgente, dando la sensazione di aver davvero ascoltato le persone: emanava autorevolezza”.
Il film sarà trasmesso lunedì 8 febbraio su Rai 1 in prima serata.