Vediamo quali sono gli eventi che coinvolgeranno i protagonisti della fiction.
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Dopo il pestaggio di cui è stato vittima, il Rosso (Antonio Gerardi) decide di vendicarsi. L’uomo sa benissimo che l’agguato è stato effettuato e messo a punto dal clan Palumbo.
Come abbiamo visto nelle puntate precedenti, il Maggiore della Guardia di Finanza, Alessandro Luce (Claudio Gioè) si è infiltrato nell’ organizzazione malavitosa che sta mettendo in ginocchio Roma, per cercare di scoprire chi sono i colpevoli della morte di suo fratello, finito in mano ad una banda di strozzini. Il maggiore è obbligato ad andare con il Rosso e con i suoi sgherri per una missione vendicativa: deve appiccare il fuoco ad una ditta al servizio del clan. Intanto la risposta dei Palumbo non si fa attendere. Infatti un componente del clan comincia a dirigersi verso l’autolavaggio del Rosso con il chiaro intento di ucciderlo.
La situazione a questo punto prende una brutta piega. Infatti Alessandro Luce spara al sicario e lo mette fuori gioco. Ma il Rosso, che era la vittima predestinata e che ha visto letteralmente la morte con gli occhi, lo ammazza senza pietà dinanzi agli occhi di Alessandro. Il maggiore, purtroppo, è consapevole di non poter fare nulla per salvare la vita dell’uomo che giace adesso per terra.
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La puntata riserva una sgradevolissima e drammatica sorpresa per il Maggiore Luce. Infatti mentre Alessandro Luce, insieme al resto del clan, è impegnato nel far sparire il corpo dell’uomo, scopre che suo fratello Raul in effetti non si è tolto la vita ma è stato ammazzato proprio dal Rosso.
Una realtà sconvolgente per il maggiore della Guardia di Finanza che cambierà radicalmente a questo punto il suo approccio nei confronti della missione alla quale si è votato: scoprire la verità sulla morte del fratello.
Infatti i telespettatori hanno appreso che Alessandro Luce, docente all’Accademia di Bari, dove viveva con il figlio Jacopo, viene richiamato a Roma perché il fratello Raul si era tolta la vita. Raul era un imprenditore ma era una persona onesta.
Purtroppo, per poter sopravvivere e non far fallire la propria azienda, aveva cominciato ad accettare denaro dagli strozzini.
Era partito da questa indagine il progetto molto più ampio al quale si era dedicato il Maggiore della Guardia di Finanza e cioè arrivare a smontare pezzo per pezzo il sistema criminale che sta infestando Roma