La miniserie è realizzata dalla società di produzione Picomedia ed è tratta dal libro “I fantasmi di Portopalo – Natale 1996 la morte di 300 clandestini e il silenzio dell’Italia“. Si tratta di una vicenda poco conosciuta che Beppe Fiorello porta all’attenzione della vasta platea televisiva proprio in un momento nel quale il problema dei migranti è di fondamentale importanza. {module Pubblicità dentro articolo}
Le due puntate ripercorrono in maniera molto fedele il racconto del libro scritto da Giovanni Maria Bellu. La notte di Natale del 1996, nel Canale di Sicilia, è avvenuto il più grande naufragio della storia del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale fino a quei giorni. Nel tentativo di sbarcare in Italia, circa 300 clandestini di origine indiana, pakistana e tamil muoiono perché la carretta del mare sul quale erano imbarcati affonda improvvisamente.
Naturalmente il barcone era del tutto inadeguato a sopportare un carico così pesante. Mala tragedia passa quasi completamente sotto silenzio. Il motivo è da ricercarsi nelle festività in corso. E si sa che nei giorni di festa le notizie di cronaca nera passano difficilmente sul piccolo schermo. Bisogna aspettare l’inizio di gennaio 1997 perché arrivino dalla Grecia le prime denunce di quanto era accaduto. Ma ancora più inspiegabile è la reazione delle autorità italiane che rifiutano di crederci. Infatti è opinione comune che una tragedia di simili proporzioni non possa realmente essere accaduta senza che il mare e le coste siciliane ne portassero la benché minima traccia. E anche a distanza di settimane nessun corpo era venuto a galla. Come mai era accaduto tutto questo?
La fiction in due puntate ripercorre tutti gli eventi che hanno caratterizzato questa tragedia quasi premonitrice di tutte le altre che sono avvenute negli ultimi anni.
Nei mesi seguenti però i pescatori di Portopalo trovavano ogni giorno nelle proprie reti insieme al pescato dei corpi umani. Se si fosse avviata un’indagine sicuramente sarebbe stato chiuso lo spazio di pesca per un tempo indeterminato. E allora come comportarsi? E soprattutto che fare di quei cadaveri?
Tutto questo sarà ricostruito nelle due puntate interpretata da Beppe Fiorello nel ruolo del protagonista. Accanto a lui una serie di giovani attori molti dei quali anche alle prime armi ma molto bravi che provengono da scuole di recitazione ed hanno bisogno di essere lanciati. {module Pubblicità dentro articolo}
La fiction sulle orme del libro dal quale è tratta, metterà in evidenza come un intero paese sia riuscito a custodire per anni questo atroce segreto. La serie è basata anche sulla testimonianza di un giovane tamil, che dallo Sri Lanka era venuto in Italia per fruire di una borsa di studio.
Giovanni Maria Bellu è inviato speciale del quotidiano La Repubblica.
Beppe Fiorello ha recentemente interpretato per Rai Uno la miniserie “Io non mi arrendo”, ispirata alla storia vera del poliziotto Roberto Mancini, morto drammaticamente di tumore per aver indagato per anni nella terra dei fuochi.
Lo scorso anno Fiorello Jr era stato protagonista anche della miniserie “L’angelo di Sarajevo” tratto dal libro di Franco di Mare, nel quale il giornalista ha raccontato la storia personale di inviato di guerra che era riuscito a salvare, portare in Italia ed adottare una bambina adesso divenuta sua figlia.
Ricordiamo inoltre che Beppe Fiorello è a teatro anche con il tour dedicato alle canzoni di Domenico Modugno che lui stesso ha interpretato sempre in una fiction televisiva andata in onda su Rai Uno dal titolo “Volare”.