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Le librerie del circuito Feltrinelli stanno contribuendo a lanciare la serie, esponendo i cartonati del libro di Mario Bambea, il protagonista. La copertina richiama le edizioni Chiarelettere, casa editrice con cui pubblicano intellettuali e giornalisti.
Andrea Scrosati di Sky racconta che qualcuno, vedendo i cartonati, lo abbia persino chiesto alla cassa nonostante l’improbabile titolo Le salamandre nella formaggia. Poi racconta: “Abbiamo detto subito di si quando tre anni e mezzo fa Corrado è venuto a farci la proposta: un po’ perché diciamo si a qualsiasi cosa proponga, un po’ perché poi sappiamo che ci vorrà tempo, quindi cerchiamo di velocizzare i tempi per quanto possibile”.
Per Corrado Guzzanti, è il primo lavoro di questo tempo: “Sarebbe bello se il genere comedy si sviluppasse: ai tempo di Boris, la serie venne vissuta come clandestina. La gente, più che guardarlo in tv, se lo scaricava”.
Mattia Torre, sceneggiatore insieme a Guzzanti, ricorda che il personaggio di Dov’è Mario era già in embrione nel Nando Martellone in Boris: “Corrado aveva in mente questo personaggio da anni, lo abbiamo dovuto sviluppare”.
Alla regia, Edoardo Gabbriellini: “Abbiamo seguito la musica di Guzzanti, anche per i movimenti di macchina”.
Viene ricordato il progetto di Sky Mario HD, dove confluiscono sia i lavori di Guzzanti che i prodotti che ama: nei prossimi giorni vedremo Aniene che fa il commento di Game of Thrones. Nel frattempo, il canale ha trasmesso uno sketch di Padre Pizzarro in cui il prete diceva di fare attenzione a Bertone, perché viene fuori alla terza stagione: “Scrivo talmente tante boiate -scherza il comico- che ogni tanto qualcuna la indovino”.
Il primo concept di Dov’è Mario è stata portata a Sky poco prima del 2013: “In Italia non si usa, ma volevo fare una serie breve, e che soprattutto non finisse per andare in onda tre anni dopo la sua realizzazione, come invece accade certe volte nelle generaliste. Stavolta ho provato il piacere di scrivere anche per altri”.
Centrale nella serie, la figura dell’intellettuale. “Ci divertiva raccontarli perché sono stati trattati malissimo, ho letto delle cose violentissime nei loro confronti, trattati come azzaccagarbugli innamorati solo della loro voce. E a volte è anche vero. Adesso i talk si sono moltiplicati e li hanno fagocitati: nei talk sembrano le scimmie allo zoo. Vedi quello che aspetta di essere inquadrato, quello che sta lì per lamentarsi, quello che magari vorrebbe fare il giurato a X Factor ma non può”. Mario Bambea somiglia fisicamente a Vittorio Sgarbi: una scelta voluta? “No, è stato un errore: ce ne siamo accorti dopo aver scelto la parrucca e gli occhiali. Per fortuna Mario ha la erre moscia alla Rampini, per cui l’effetto Sgarbi svanisce subito”.
“L’intenzione -prosegue Guzzanti- non era colpire gli intellettuali: ci serviva un personaggio che fosse il completo opposto di quello che si muove la notte, Bizio”.
Per scrivere la serie, l’autore ha attinto sia ai tanti programmi visti nelle tv locali a tarda notte, che le persone conosciute attraverso il padre: “Gente affettuosa esteriormente, ma spietata e snob pur di raggiungere i propri obiettivi”. In ogni personaggio intepretato nella sua carriera, chiarisce Guzzanti, c’erano diverse sfaccettature da cogliere: Mario dunque, è un’evoluzione e un concentrato di tante esperienze precedenti.
La conferenza stampa si conclude qui, l’appuntamento in tv è per il 25 maggio su Sky Atlantic.